Ecco il Mozart del Cignaroli, giovanissimo…e in alta definizione

 
 

Il ‘Ritratto del giovane Mozartclonato in 3D torna a Verona.

Si tratta di una replica ad altissima definizione del dipinto di Giambettino Cignaroli, datato 1770, realizzata con un processo di stampa 3D innovativo, che ha permesso la fedele duplicazione della superficie, dando forma a un vero e proprio clone identico all’originale.
Un’opera frutto della tecnologia moderna, presentata ieri, martedì 11 gennaio, nella sala convegni della Gran Guardia, in occasione del quinto appuntamento delle conferenze 2021-2022 dei Musei Civici.

L’evento è stato promosso dalla Direzione Musei Civici, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona e con il sostegno degli Amici dei Civici Musei di Verona.
Durante l’incontro Giorgio Fossaluzza, storico dell’arte docente dell’Università di Verona, e Michele Magnabosco, bibliotecario conservatore dell’Accademia Filarmonica di Verona, hanno presentato le nuove prospettive di approccio sull’attribuzione dell’opera e sulla sua iconografia musicale che potranno essere da stimolo a ulteriori futuri approfondimenti.
Infine Luca Ponzio, fondatore di Haltadefinizione, ha illustrato i dettagli dell’operazione di acquisizione digitale e stampa 3D.

La realizzazione in 3D è stata effettuata da Haltadefinizione, tech company di Franco Cosimo Panini Editore, e dal laboratorio artigiano B. Restauro di Reggio Emilia, che ha provveduto alla creazione della cornice, fedelissima all’originale.
Il dipinto del 1770 è la testimonianza più conosciuta e riconoscibile del compositore e musicista austriaco ed è stata l’elemento centrale dei festeggiamenti mozartiani veronesi fin dalla prima edizione del 2020.
Di proprietà di un collezionista privato straniero, il ‘Ritratto di Mozart’ all’età di 13 anni è stato eccezionalmente esposto a Verona dal 14 maggio al 10 ottobre 2021, nella Galleria delle Sculture del Museo di Castelvecchio, grazie a un’idea sviluppata con Fondazione Cariverona e Accademia Filarmonica di Verona.

3D
La superficie del dipinto è stata ripresa con un sistema robotizzato sviluppato da Haltadefinizione insieme al partner tecnologico Memooria, in grado di mappare l’opera in tutte le sue forme grazie alle tecnologie di digital imaging studiate per il monitoraggio dei dipinti. Il procedimento utilizzato ha consentito di rilevare la matericità dell’opera e restituire un’impronta tridimensionale con precisione nell’ordine della decina di micron.

 
 

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