Martedì 20 febbraio Sergio Marinelli presenta il libro Storia della prospettiva significante, risultato di ricerche condotte in molti anni di studi sulla pittura dal XV al XX secolo.
“Da quando fu introdotta nelle arti figurative la rappresentazione geometrica dello spazio, denominata comunemente prospettiva centrale, le immagini, e perfino le cose rappresentate, non sono state più quelle di prima, almeno per cinque secoli e più… L’immagine artistica era il rispecchiamento scientifico della realtà, che rispettava precise regole geometriche, era semplicemente il suo specchio immediato e fedele. La convergenza dei raggi visivi ‘del riguardante, strumento e tramite della visione, diventava, nel rispecchiamento, il fuoco, sull’altezza dell’orizzonte visivo, che quell’occhio rappresentava, per cui si prescriveva sempre una determinata altezza, una posizione possibilmente centrale nell’immagine……
Sono queste alcune frasi scelte a introdurre un argomento ampiamente trattato nel volume di recente pubblicazione con Colpo di fulmine Edizioni.
L’incontro si terrà in Società letteraria, piazzetta Scalette Rubiani 1, Verona, alle ore 17.