Daniela Santanchè: “Verona e il Veneto terre di eccellenze”. Le ricette di FdI per il rilancio

 
 

Alle elezioni politiche del 4 Marzo troveremo una big nel collegio senatoriale di Verona, Vicenza e Padova: l’on. Daniela Santanchè, capolista per Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, della coalizione di centrodestra. Imprenditrice e donna impegnata in politica da diversi anni, ha ricoperto incarichi istituzionali nel IV governo Berlusconi, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Non le manda mai a dire, la pitonessa, e non lo fa neppure in questa intervista esclusiva.

On. Santanchè, come mai questa candidatura proprio in Veneto, che non è la sua terra d’origine?

Il partito mi ha onorata di questa scelta. Il Veneto è una Regione straordinaria, piena di eccellenze, note in tutto il mondo e governata molto bene da Luca Zaia. Il ruolo che desidero è quello di dare supporto a livello nazionale alle grandi potenzialità venete, soprattutto sul piano imprenditoriale, che i governi della sinistra non hanno saputo assolutamente valorizzare.

Come si traduce, in pratica, la sua/vostra proposta alle aziende?

Fratelli d’Italia vuole andare al governo e portare al primo Consiglio dei Ministri la proposta dell’aliquota secca al 15% sul reddito incrementale. Ovvero, se un’azienda, per esempio, quest’anno guadagna 30.000 euro e l’anno prossimo 50.000, pagherà il 15% sulla differenza, quindi solo sui 20.000 euro. Riteniamo che questo possa essere un modo fattibile di rilanciare l’impresa che subisce i contraccolpi della crisi e di politiche sbagliate da parte dei “governi dei nominati” della sinistra.

Verona è una città ricca di piccole e medie imprese…

Verona è una città meravigliosa. Ci sono stata recentemente e stasera sarò a Padova. Per quanto riguarda l’economia mi ha impressionato in positivo la Fiera, in particolare quella dell’agricoltura. Ritengo che la proposta sul “reddito incrementale” di Fratelli d’Italia sia l’ideale per il mondo imprenditoriale di Verona e provincia. Poi, parlando di Verona, la associo sempre all’amore perché è la città di Romeo e Giulietta…

Ecco, appunto, sa che la Giunta scaligera del sindaco Federico Sboarina ci tiene parecchio a dare un’immagine che non confonda nessuno sul concetto di famiglia?

Lo so e fa molto bene. Guai a parificare all’istituto matrimoniale quello che non lo è. Atteniamoci al diritto naturale ed alla Costituzione… La natura ha posto dei limiti, che l’uomo non può valicare.

Quindi lei sarebbe per l’abolizione della legge Cirinnà? Come si pone di fronte ai temi etici che il Festival per la Vita tratterà oggi e domani alla gran Guardia, alla presenza delle maggiori istituzioni locali e insigni esponenti del mondo prolife?

Certamente, perché è sbagliata e formulata male. Così come sono convinta che nessuno di noi abbia il diritto di decidere quando nascere e quando morire. Sono tematiche estremamente serie e delicate, di impatto molto importante, perché vanno a toccare la famiglia che è la cellula fondamentale della nostra società e che andrebbero trattate con quell’equilibrio che il Pd non ha avuto. Ci sono persone che chiamano “diritti” quelli che per moltissime altre “diritti” non sono. Come donna sono contraria a qualsiasi forma di mercificazione del corpo femminile così come del nascituro. Sono contraria all’utero in affitto. I bambini non si comprano al mercato… L’uomo lasci che sia la natura a fare il suo corso. L’Italia ha altre priorità rispetto a quelle maldestramente trattate dalla sinistra…

Ad esempio?

Primo fra tutti il lavoro. Tema oscurato o dimenticato proprio da coloro che in passato ne facevano un cavallo di battaglia.  Fratelli d’Italia vuole impegnarsi col resto della coalizione sul tema dell’occupazione, affinché non vi siano più 150.000 giovani che lasciano il Paese. perché questi sono i numeri e l’eredità della sinistra al governo. Poi la sicurezza. Siamo di fronte ad un’invasione che qualcuno finge di non vedere, ma che è evidente. In Italia esistono almeno 60.000 persone che sono fuori dal circuito dell’accoglienza. Per cui vogliamo il rimpatrio immediato di tutti i clandestini ed un piano che preveda la priorità agli italiani.

Un “piano sicurezza” che tradotto sarebbe? 

Non vogliamo più vedere le scene di violenza di Macerata ma neppure carabinieri pestati da facinorosi sinistroidi che manifestano contro la violenza ma poi sono più violenti degli altri. per prevenire l’escalation di violenza e la bomba sociale dell’immigrazione incontrollata serve che l’esercito torni a presidiare le nostre strade ed investimenti per implementare le forze dell’ordine. Lo scriva a chiare lettere, perché sia chiaro una volta per tutte: “Fratelli d’Italia sta con Pamela e sua madre, col brigadiere di Piacenza e la sua famiglia!”

Si fa presto a parlare di rimpatri immediati, ma è una proposta realizzabile?

Costa meno dei 5 miliardi di euro spesi dai governi di sinistra per i “profughi”. E quindi è più che fattibile. Siamo anche per la certezza della pena. Nessuno sconto a chi aggredisce. Per noi, la difesa è sempre legittima e se consideriamo che il 40% dei detenuti è straniero, ci sembrerebbe giusto processare qui gli extracomunitari, che poi, però, dovranno scontare la pena nei loro paesi d’origine, così da intervenire anche sul problema del sovraffollamento delle carceri. Vogliamo ordine in Italia, secondo il principio di legalità.

Lei in questi giorni sta girando molto tra la gente, ai mercati, e sta parlando con molte persone. Che impressione ha di questa campagna elettorale?

Non mi sembra noiosa o fiacca come qualcuno sostiene. Io sento che la gente ha voglia di andare a votare per il cambiamento. Si percepisce molto malcontento nei confronti della sinistra che ha mal governato ed una rinnovata fiducia nei confronti del centrodestra. Sento un clima estremamente favorevole. Ci sono tantissime persone che non vedono l’ora di voltare pagina assieme a noi.

Vuol dire qualcosa a Di Maio, nonché al suo Movimento 5 Stelle, di cui si parla tanto in questi giorni per la cosiddetta “rimborsopoli” e per altri scandali?

E’ caduta la maschera di cristallo e si è frantumata. Il bluff si è finalmente scoperto. Chi predica bene e razzola male, poi ne rende conto…

 

 
 
Nato in Val di Fassa nel 1976, ma Veronese "de soca" da generazioni, si è diplomato al Liceo Classico "Alle Stimate". Dopo aver studiato per due anni Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi a Verona, ritiene opportuno entrare nel mondo del lavoro. E' sposato dal 2001 e lavora da 15 anni per un Ente pubblico economico. Eredita dalla famiglia la passione per la lettura, per la politica e per il giornalismo, mentre è alle elementari che nasce quella indissolubile per l'Hellas Verona e per il calcio in second'ordine. Ama Dio da Cattolico tradizionalista militante, la Patria e la Famiglia, stare con gli amici, pochi ma buoni, l'allegria e il realismo, l'onestà e la trasparenza. Se qualcuno lo addita come persona all'estrema destra del Padre, diciamo che non si offende.

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