Da 20 anni l’UNESCO è (anche) gialloblù. Oggi, il ricordo. Post-COVID, la ripartenza.

 
 

Onorare, testimoniare, impegnarsi.

Sono queste le tre parole cardine con cui Verona celebra il ventennale dell’iscrizione alla lista come città Patrimonio Mondiale Unesco. Un onore come pochi, ma anche un impegno.

Tra le iniziative più significative prodotte per confermare e consolidare quest’onorificenza di tutto privilegio, vi è sicuramente il progetto per valorizzare la cinta delle mura magistrali nel suo complesso, integrandola con la città.

Diverse le azioni in tale senso: dal recente MuraFestival al Bastione di San Bernardino, che ha rivitalizzato l’area da agosto a ottobre con eventi aperti a tutta la cittadinanza, alla riqualificazione del Bastione delle Maddalene come nucleo di documentazione della storia delle mura e come sede di iniziative culturali.
Quindi l’iniziativa Tramonti UNESCO, organizzata tra luglio e settembre, con una una visita guidata serale lungo il tratto collinare delle mura, dal Bastione delle Maddalene fino alla Rondella di San Zeno in Monte, per ammirare il panorama di Verona all’ora del tramonto; il progetto realizzato dal Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Pavia sulle Porte asburgiche, per una conoscenza tridimensionale dei beni difensivi; la collaborazione per la candidatura del Tocatì quale bene immateriale UNESCO e della Val d’Alpone come sito naturalistico patrimonio dell’umanità per i suoi fossili.
La cerimonia per l’importante anniversario si è svolta questa mattina in piazza Bra davanti alla targa in cui è riportata la motivazione dell’iscrizione Unesco. Una piccola maratona di interventi, nel rispetto delle norme anti-COVID19 cui hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina e l’assessore ai Rapporti con l’Unesco Francesca Toffali e il Soprintendente Vincenzo Tiné. Presenti anche la docente dell’Università di Verona Silvana Bianchi, il vicepresidente dell’Associazione Giochi Antichi Giuseppe Giacon e per l’Associazione temporanea di scopo Val d’Alpone Giamberto Bochese.

Questi venti anni di iscrizione come sito Unesco sono un grandissimo orgoglio per la nostra città – ha detto il sindaco Sboarina -. Un onore che ci richiama a precise responsabilità, per rispettare e valorizzare sempre di più il patrimonio inestimabile che ci rende unici al mondo. Oggi, a fronte del momento storico che stiamo vivendo, questo riconoscimento assume ancora più valore, perché ci proietta a quando l’emergenza sanitaria sarà finita e noi saremo pronti a ripartire. E lo faremo con eventi degni di tale riconoscimento, in grado di generare un meccanismo positivo anche a livello di turismo e di economia“.

E’ fondamentale che la comunità prenda consapevolezza che questo titolo – ha aggiunto Toffali -, che deve tradursi in un rispetto e una tutela quotidiana verso la città. Tutte le azioni e i progetti fatti fino ad ora vanno in questa direzione. Ci stiamo concentrando sulla cinta muraria, è una ricchezza unica che non solo vogliamo valorizzare ma anche integrare con il tessuto urbano, affinché diventino luoghi vissuti appieno dai cittadini”.

 
 

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