Croce: “Disorientato dalle scelte dei vertici Agec”

 
 

Michele Croce, candidato sindaco per il movimento Verona Pulita, commenta l’ultima novità in casa Agec, ovvero un logo nuovo in un momento delicatissimo per l’azienda e per Verona.

“Sarà il caldo improvviso, ma sono disorientato. Pensavo che la dottoressa Maria Cristina Motta avesse convocato una conferenza stampa per rassicurare i veronesi che i palazzi Agec sono tutti monitorati e che non cadranno più sulle teste delle persone, o che volesse spiegare ai giornalisti come lei e l’azienda stessero studiando notte e giorno il modo per non far rientrare in azienda un condannato pluriennale, e invece ho preso un colpo di sole: si tratta del nuovo logo, di cui i veronesi avvertivano un’insaziabile desiderio. Dopo quello di Agsm, si vede che il momento per i grafici è particolarmente propizio”.

“Mi fa sempre male – continua Croce – parlare di Agec perché il lavoro fatto contro il sistema – denunce, arresti, condanne di ex dg e dirigenti – sembra che non sia servito a nulla. Purtroppo non posso tacere di fronte all’ennesimo sperpero di denaro pubblico in un momento in cui l’azienda dovrebbe avere altre priorità rispetto a queste cavolate”.

“L’attuale Presidente di Agec Massimo Galli Righi – conclude il leader di Verona Pulita – anziché parlare di legalità, di tolleranza zero per i ladroni e di rilancio, spiega di aver già messo da parte il denaro per pagare gli eventuali stipendi arretrati all’ex dg Tartaglia in caso di effettivo reintegro, e lo dice con una tranquillità invidiabile, aggiungendo che in futuro si potranno confrontare. Ma in che ambiti? Cosa deve dire il presidente di una partecipata ad un condannato se non ‘stai lontano da Agec?’. Pur di tenere lontano Tartaglia dalla mia azienda e dai soldi dei veronesi io mi sarei fatto arrestare”.

 
 

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