Cantiere ‘Vaia’; Acque Veronesi chiude con successo la fase più delicata

 
 

Si è conclusa con successo la fase principale e più delicata dei lavori, ovvero quella che ha permesso di realizzare la condotta sotterranea per collegare Porta Borsari a gravità direttamente con l’Adige.

Opera di ingegneria idraulica di grande valore che segna un passaggio storico per un’area ciclicamente soggetta ad allagamenti negli ultimi secoli (testimonianze documentali risalgono addirittura ad un consiglio comunale di fine ‘800) realizzata con tecnica no-dig, ovvero senza scavo a cielo aperto.
Sono stati infatti posati circa 120 metri di tubazione del diametro di 1,4 metri lavorando totalmente sottoterra fino ad una profondità massima superiore ai 10 metri di profondità.
Realizzati anche due pozzi di raccolta per un volume complessivo di invaso di 300 metri cubi, il tutto in una zona ad alta presenza di reperti archeologici e sottoservizi.

L’opera, finanziata dalla Regione Veneto grazie ai fondi per la tempesta Vaia e realizzata da Acque Veronesi, rappresenta uno dei molti interventi concreti realizzati con l’obiettivo complessivo della messa in sicurezza del territorio ed è certamente la più significativa in ambito urbano.
Si tratta di una serie di interventi volti a minimizzare i rischi derivanti da eventi estremi, di fronte ai quali si deve sempre lavorare per limitare i potenziali danni a persone e cose, a riprova della grande attenzione che si sta ponendo da anni sul tema nella nostra regione.
Necessari ancora alcuni mesi affinché l’opera sia pienamente funzionante, restano infatti da completare alcuni interventi al contorno che prevedono l’installazione delle idrovore, che entrano in funzione nel caso di piena del fiume, e la realizzazione del sistema di caditoie stradali, per cui si stanno concordando con il Comune le modalità di intervento migliori per limitare il più possibile i disagi sul traffico.

 
 

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