Austerità? Provare per credere!

 
 

di Lorenzo Dalai

In questi giorni di schizofrenia, dove sembra che tutto quello che è stato fatto sinora in tema di miglioramento dell’Ambiente sia stato praticamente pari a zero, dove solo gli altri Paesi sono bravi, cosa che non è assolutamente vera, dove si sparano bufale di tutti i tipi, ho fatto un esercizio di fantasia. Mi son detto: cosa farei per far capire che la realtà dei fatti deve essere compresa, per poter agire in modo razionale? Allora ho immaginato di diventare per un po’ il ministro competente e cosa potrei fare se fossi il Ministro dell’Energia? Proverei a seguire la ricetta dei nostri ecologisti, risparmiare energia. Ma non con le belle e utili frasi ad effetto come efficienza energetica e senza utilizzare soluzioni tecnologiche sofisticate, prendendo invece sul serio gli ambientalisti e rinunciando, realmente, ad una certa quantità di petrolio e gas, quella estratta in Italia. Farei fare, per un mese, una prova agli italiani dalle facili ricette ambientaliste: vivere senza quella quota di gas e petrolio estratto in Italia. Da uomo di governo proporrei il seguente ragionamento: abbiamo capito che estrarre petrolio e gas in Italia per voi è un male, perché aiuta la speculazione dei petrolieri e per questo noi interrompiamo l’estrazione, decidendo di chiudere pozzi e trivelle, e rinunciamo a sostituire questi combustibili, che non estrarremo più in Italia, con una quantità equivalente da importare dall’estero. Ci avete votato quando vi abbiamo promesso che avremmo rivisto e limitato la costosa bolletta con la quale ogni anno preleviamo dalle vostre tasche ingenti somme, per trasferirle nelle tasche dei governi da cui importiamo gas e petrolio; quindi ciò che non estrarremo più dal nostro sottosuolo, non lo sostituiremo con gas e petrolio comprato dall’estero e non andremo così ad arricchire ulteriormente sceicchi e similari. Seguendo il consiglio degli esperti ambientalisti noi, quel gas e quel petrolio, semplicemente lo cancelliamo dai nostri consumi, lo risparmiamo! E ci adegueremo, nella nostra vita quotidiana, a farne a meno, andremo con l’autobus al lavoro, pazienza se ci dovrà alzare qualche ora prima per poi rincasare qualche ora dopo, rinunceremo ai due smartphone che abbiamo in tasca o in borsetta, per andare a fare shopping useremo la bicicletta e la sera niente televisione, ma un buon libro, che non sarebbe male, ma dovremo leggerlo a lume di candela. Una proposta affascinante e sulle prime centinaia, forse migliaia di persone applaudirebbero commosse, ma dopo un mese di sperimentazione di questa modalità francescana di vita applicata alla nostra quotidianità, senza il gas e il petrolio “nazionali”, estratto con pozzi e trivelle, sarei inseguito per strada da persone non ben intenzionate nei miei confronti.

Forse qualche mese di vita senza quei combustibili estratti dal nostro sottosuolo smonterebbe un po’ di questa insopportabile ipocrisia. Forse un mese di razionamenti dell’energia, di contenimento dei consumi vero e non a parole, o fatto di gesti simbolici di chi, con agresti esperimenti molto radical chic, ci fa vedere in tivù quanto bravi e bucolici sono, ci farebbe capire come è diversa la vita con il gas e il petrolio che estraiamo dal nostro sottosuolo, che non è molto, ma è determinante.

Capire che i risultati conseguiti fino ad oggi in termini di utilizzo delle energie da fonti rinnovabili sono sicuramente molto importanti, ma che, con le attuali tecnologie, una sostituzione immediata e totale dei carburanti fossili è impossibile da attuare, è un esercizio che dovremmo fare. Per iniziare a capire come funziona un mondo complicato e difficile come quello dell’approvvigionamento energetico proviamo a prendere l’ultima bolletta dell’energia elettrica e leggere sul foglio che l’accompagna, in fondo alla pagina, la voce “la produzione di energia elettrica in Italia”, dove si possono rilevare i dati di composizione del mix di produzione di quanto ci viene erogato; dati buoni, confortanti, che ci dicono che siamo sulla buona strada per sganciarci il più possibile dalla dipendenza da carbone e petrolio, strada che possiamo continuare a percorrere, migliorandola, senza isterie e allarmismi.

 
 

1 COMMENTO

  1. Come si fa a non condividere?! Leggere quanto dicono alcuni estremisti-ecologisti mi fa letteralmente incazzare. Ma togliete loro ogni forma di energia e mandatemi a vivere nelle caverne!

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