“I sindaci di Verona Tommasi e quello di Vicenza Possamai hanno finalmente scaricato ufficialmente Quaglino. Dopo anni di strenua e appassionata difesa da parte dello stesso Tommasi, anche contro il parere contrario dell’ex sindaco vicentino Rucco, arriva adesso il fulmine a ciel sereno. Colui che ha esposto e coinvolto Agsm-Aim in delicate vicende giudiziarie, ancora in corso, è stato “cordialmente” messo alla porta dai 2 Soci (il Comune di Verona e quello di Vicenza). Forse avevamo ragione”.
Lo afferma in una nota Verona Domani, commentando la decisione da parte del Comune di Verona di sostituire l’attuale amministratore delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino con il presidente di Cap Holding Alessandro Russo.
“Da oltre 2 anni denunciamo come Verona Domani l’assoluta impreparazione, l’inadeguatezza e la totale mancanza di visione strategica ed industriale dell’amministratore Quaglino. Del resto, anche il primo cittadino di Vicenza del Partito Democratico Giacomo Possamai aveva nei mesi scorsi manifestato pubblicamente perplessità, delusione e preoccupazioni sui risultati e le performances economiche ed aziendali alquanto deludenti di Agsm-Aim in terra berica. Nonostante numeri e bilanci fortemente al di sotto delle attese, la mancata crescita dell’azienda, un piano industriale mai realmente decollato, nonostante il vergognoso caro-bollette che fanno dell’utility una delle aziende con le tariffe più alte d’Italia, nonostante un imbarazzante e prolungato silenzio da parte di Quaglino sul caso Compago, Tommasi ed il presidente Testa hanno sempre difeso a spada tratta l’Ad. Come mai all’improvviso gli hanno dato il benservito?”
Concludono gli esponenti di Verona Domani: “I numerosi punti oscuri e ancora da chiarire legati all’affaire Compago e le notizie su presunti reati che hanno coinvolto in questi mesi l’azienda di lungadige Galtarossa, rendevano, come da noi ampiamente e tempestivamente denunciato, assolutamente doveroso uno spoil system societario che in realtà era stato operato solo nei confronti di due componenti del cda. Verrebbe da dire, meglio tardi che mai…”.