Aeroporto Catullo – I voli pindarici

 
 

Si parte, ma per dove?

Prendo spunto dalle critiche che qualche lettore improvvidamente lancia ascoltando solo le sirene della Presidenza.

Come anticipato, a parte un volo (unico) delle badanti, così detto per la provenienza, e quindi il volo “incoming”, in gergo aeroportuale, altri voli non ce ne sono.

Sì ci sono i vettori parcheggiati in file ordinate, ma non partono, non si librano in ciel.

Gli annunci ripetuti, e ritriti, sono di ripartenze forse dai primi di luglio, forse anche dopo, certamente non da ora. Le persone dovrebbero informarsi a fondo prima di bere tutto ciò che viene propinato da chi sta facendo fallire il Catullo, e leggere bene le informazioni, come si fa con i bugiardini (il termine casca a fagiolo) dei medicinali.

In piccolo, tra le righe, negli effetti collaterali c’è scritto chiaramente che il nuovo volo per “Pariggi”, che val bene una messa, partirà forse dal 2021 e che Air Dolomiti sta parlando con Venezia per capire come farlo senza disturbare troppo la società traballante.

Così anche per i raddoppi di voli per Francoforte.

Volotea vola da ovunque in Italia, meno che da Verona.

Informatevi presso il MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) , gli aeroporti che ne hanno fatto richiesta sono partiti ancora a maggio, tanto è vero che proprio Air Dolomiti ha aperto da Firenze (uno degli aeroporti aperti dal 4 maggio) le nuove rotte per Bari e Palermo, quindi non ci sbagliamo quando diamo le notizie, né vogliamo disinformare, anzi.

Guardare i voli programmati da Bologna e cercare quelli per Monaco di Baviera e scoprire che Air Dolomiti già viaggia dai primi di giugno, è come rubare le uova alle galline…

Cosa pensano i vari Arena, Marchi, Scarpa e compagnia cantante? Che basti ammansire i politici di turno con qualche cortina fumogena, con due o tre noccioline come il progetto Romeo, e i magheggi di bilancio per far tacere chi i politici vota e dai quali pretende di essere rappresentato anche per quel che riguarda il governo del territorio e il mantenimento della ricchezza del turismo?

Si dovrebbero ricordare che hanno una delega di rappresentanza, ma non sono eterni, né sono inamovibili o inattaccabili; se quello che serve per il territorio non viene realizzato, se non si rappresenta il “popolo”, quello che vota, quello che paga, se ciò non accade ma si è autoreferenziali, si va a casa e il “popolo” si sveglia e alza la testa protestando e organizzandosi.

Lo si vede ora dopo il Covid-19, quanto sia la necessità di ripartire a mille, di prendere in mano l’attrezzo (la politica) e spazzare via le mele marce.

A Verona sta accadendo, una parte dell’impero sta cadendo sotto i colpi della DDA, che non è passata ad avvisare prima di intervenire.

Chissà che non ripulisca per bene anche gli angoli, stanando gli acari più radicati.

#catullolibero #andateacasa

Gerardo Grote

 
 

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