A Verona la Passione secondo Giovanni di Bach a 300 anni dalla prima esecuzione

 
 

Il 7 aprile del 1724, Venerdì Santo, veniva rappresentata per la prima volta alla Nikolaikirche di Lipsia la Passione secondo Giovanni per soli, coro e orchestra, uno dei massimi capolavori sacri di Johann Sebastian Bach. A trecento anni di distanza da quello storico evento, sabato 6 aprile Andrea Marcon ripropone la prima versione della Passione bachiana alla Chiesa di San Fermo Maggioredi Verona (inizio alle ore 20,30) alla guida dell’orchestra su strumenti originali Frau Musika.

 

Ai 300 anni dalla prima rappresentazione del capolavoro di Bach si aggiunge un ricordo speciale al bombardamento che il 28 gennaio del 1944, 80 anni fa, colpì duramente la città scaligera causando un centinaio di vittime civili fra le quali anche otto bambini di una scuola elementare e 35 operaie. Il maestro Marcon dedica l’esecuzione della Passione a San Fermo Maggiore alla memoria di quelle persone.

 

Bach aveva preso servizio come “cantor” da appena dieci mesi quando, il 7 aprile del 1724, la sua Passione secondo Giovanni risuonò fra le navate della Chiesa di San Nicola di Lipsia. Nel proficuo periodo trascorso nella città sassone il maestro firmò altre Passioni (fra le quali la celebre Passione secondo Matteo del 1727) e capolavori assoluti come l’Oratorio di Natale, il Magnificat e la Messa in Si minore. Tuttavia questo lavoro d’esordio, a differenza degli altri oratori sacri, non ebbe mai una forma definitiva. Già l’anno seguente Bach ne presentò una versione modificata in alcune parti fondamentali; nel 1732 fu eseguita la Passione secondo Giovanni con ulteriori modifiche e infine conosciamo l’esistenza di una versione che venne rappresentata per il Venerdì Santo del 1749. La complessa genesi di queste esecuzioni da un lato ha contribuito ad accrescere l’interesse del pubblico per l’opera, dall’altro ha alimentato quella che probabilmente è la tematica più complessa affrontata dai recenti studi bachiani.

Se ne parlerà in maniera approfondita, per i 300 anni della prima versione, in due giornate di studio in programma all’Auditorium di Santa Caterina di Treviso sabato 6 aprile (dalle 14,30) e all’Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza domenica 7 (dalle ore 10) a cura della Società Bachiana Italiana. Fra i relatori Raffaele Mellace, presidente della Società Bachiana e docente all’Università di Genova, Chiara Bertoglio del Conservatorio di Cuneo, Alberto Rizzuti dell’Università di Torino e Maria Borghesi del Conservatorio di Vicenza.

Durante le giornate di studio sarà in visione la mostra itinerante “300 anni di Passione. La Johannes-Passion di J. S. Bach (1724-2024)”.

 

Nata da un’idea del maestro Marcon e sostenuta dal mecenatismo di Fondazione Cariverona attraverso l’Art Bonus, dal 2022 Frau Musika ha realizzato sette produzioni esibendosi in più di 20 concerti a Verona, Vicenza, Belluno, Ferrara, Mantova, Feltre, Legnago e Bassano del Grappa. Come nelle precedenti produzioni, il progetto artistico-formativo Frau Musika si avvale di un team di esperti maestri che con la supervisione di Andrea Marcon hanno messo a punto l’impegnativo programma insieme alla trentina di orchestrali di varie nazionalità, tutti under 30, che fanno parte della compagine strumentale. Ad affiancare l’orchestra in questa Passione secondo Giovanni c’è il Coro del Friuli Venezia Giulia preparato da Cristiano Dell’Oste e cinque voci soliste di caratura internazionale: il soprano Gunta Smirnova, il contralto Sara Mingardo, i tenori Jakob Pilgram e Raphael Höhn (quest’ultimo nel ruolo dell’Evangelista) e il basso Christian Wagner.

Direttore d’orchestra, clavicembalista e organista, Andrea Marcon è considerato uno dei massimi interpreti del repertorio antico a livello mondiale. Fra i fondatori dei “Sonatori de la Gioiosa Marca”, nel 1997 ha creato la “Venice Baroque Orchestra” e dal 2009 è direttore artistico e musicale dell’orchestra su strumenti originali “La Cetra” di Basilea. Alla guida di questi complessi si esibisce nei più prestigiosi teatri e per i più importanti festival internazionali, insieme a un’intensa attività discografica.

 
 

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