20 maggio 1945 – 15 maggio 2016: dalla distruzione alla rinascita del Lazzaretto

 
 

Il Lazzaretto di Verona è il terzo Lazzaretto costruito al mondo dopo quelli di Venezia e Milano. I lavori di costruzione del Lazzaretto si conclusero nel 1628 giusto due anni prima che esplodesse la grande epidemia di Peste in cui morirono 33000 persone più della metà della popolazione che abitava allora a Verona.Per i tempi il Lazzaretto era un ospedale lussuoso composto da 152 stanze dette celle, dotate ognuna di caminetto, finestre e giacigli. Ogni ingresso della cella era affacciato verso il cortile interno orientato alla visione del tempietto centrale in cui giornalmente veniva celebrata la Santa Messa, permettendo così, anche chi era infermo e non poteva muoversi, di vedere e soprattutto di ascoltare grazie alla perfetta diffusione delle onde sonore. Il complesso era diviso in quattro settori non regolari in cui venivano posti gli ammalati in base al loro stato di salute, arrivando, nel periodo di massima affluenza, ad una capienza di circa 5000 persone. Il Lazzaretto di Verona fu costruito a Sud est da Verona nell’ultima ansa dell’Adige fuori dal cento abitato della città, in modo tale che le eventuali acque infette fossero già a valle di Verona. Alla fine del 1700 il Lazzaretto smise la sua funzione di ospedale diventando deposito di polveri e munizioni, dopodiché, con le guerre napoleoniche, riprese la sua funzione di ricovero sanitario per ospitare i militari feriti degli eserciti francesi e austriaci. Con la dominazione dell’impero Austro-Ungarico il Lazzaretto fu nuovamente utilizzato come polveriera e, tale destinazione, persistette fino al 20 Maggio 1945 quando, terminata la seconda guerra mondiale da un mese, molti abitanti del luogo girovagavano al suo interno, ancora perfettamente integro dalla data della sua costruzione, per asportare ottone dai proiettili presenti e quant’altro era possibile recuperare o vendere; ma, a causa dell’elevata presenza di polveri ed esplosivi, bastò una semplice scintilla per farlo esplodere, distruggendolo.

Dal termine della seconda guerra mondiale solo nel 1958 si ritentò il restauro del Lazzaretto o di quello che ne rimaneva in occasione dei 400 anni dalla morte dell’architetto Sanmicheli probabile ispiratore e progettista del Lazzaretto. L’unica opera che venne ricostruita fu il tempietto centrale e sistemate alcune parti di celle, dopodiché tutto venne abbandonato e lasciato nell’oblio. Nel 1978 Giorgio Galbier e Franco Morandi assieme ad altri abitanti del quartiere fondarono l’Associazione Pro Loco Lazzaretto con il principale scopo di conservare il tempietto e quanto ancora rimaneva dell’intero complesso, sensibilizzando la cittadinanza e le autorità Comunali perché venisse recuperato un monumento di tale fattura, ma i risultati furono scarsi e osteggiati dagli enti interessati al recupero dichiarando la zona pericolosa e da bonificare dagli ordigni bellici.

L’interesse sul Lazzaretto ricominciò solo nel 2010 quando un solerte cittadino di Porto San Pancrazio Francesco Carlucci, stanco di vedere il monumento nello stato di abbandono e dimenticato da tutti, interpellò, per sbloccare questa situazione, l’allora Assessore del Comune di Verona Daniele Polato e il suo successore Mario Giorlo, i quali diedero pieno sostegno alla sua iniziativa facendo collocare l’8 Settembre 2012, alla presenza di un folto gruppo di veronesi felici nel vedere finalmente un interesse da parte delle istituzioni, una tabella all’ingresso del sito in cui viene raccontata tutta la sua storia illustrata da fotografie originali.

Da quel momento l’interesse verso il Lazzaretto è stato esponenziale. Da una parte una cordata di imprenditori della società Fair Play si fece avanti per promuovere la realizzazione di un centro benessere nelle terre adiacenti impegnandosi in cambio nel restauro dello stesso, dall’altra il FAI (Fondo Ambiente Italiano) desiderava esclusivamente ripristinare l’area e salvaguardare ciò che ne rimaneva, al fine di creare un’ oasi di pace immersa nella campagna. Per cercare di capire le ragioni dei vari contendenti L’Associazione Pro Loco Lazzaretto con il suo presidente Carlo Dall’Ora e i suoi collaboratori, tra cui sempre Francesco Carlucci e Adriano Vallisari, organizzarono due assemblee pubbliche in cui ogni parte avesse la possibilità di esporre ciò che desiderava realizzare su questo grande bene pubblico.

Nel frattempo un altro solerte veronese abitante nel quartiere, Gino Perigozzo, per tenere vivo l’interesse sul Lazzaretto iniziò ad organizzare diversi eventi tra i quali la Giornata del Ricordo, spettacoli musicali e teatrali. Questa opera di nuova sensibilizzazione portata avanti da singoli cittadini e associazioni si concretizzò finalmente il 03 Ottobre 2014 quando il Comune di Verona stipulò con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) una convenzione, della durata di 18 anni, per la gestione del Lazzaretto finalizzata al recupero del sito con il suo tempietto e tutte le opere murarie ma mantenendolo sempre di proprietà pubblica.

Per ricordare la tragica esplosione di 71 anni fa in cui morirono circa 30 persone tra cui donne e bambini e far conoscere lo stato dei lavori di recupero e restauro, è stato organizzato per Domenica 15 Maggio alle ore 16,30 un bellissimo concerto al Lazzaretto di Verona, ad ingresso gratuito, in cui sarà presente il famoso gruppo ritmico corale “CHORUS”. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

 
 

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