Stop speculazioni sul cibo. Coldiretti: “Vince l’equità contro pratiche sleali”

 
 

Lo stop alle speculazioni sul cibo è in Gazzetta Ufficiale.

Lo conferma Coldiretti che sottolinea la pubblicazione del decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto proprio da Coldiretti, la principale organizzazione degli imprenditori agricoli a livello europeo.

Con il nuovo provvedimento – riferisce Coldiretti – scatta il fermo per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre i 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti.
Si realizza così – precisa la Coldiretti – un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole – denuncia Coldiretti – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale.

Per contrastare il fenomeno delle pratiche commerciali sleali e contemporaneamente ad avviare azioni per una corretta politica dei prezzi dei prodotti agroalimentari e agricoli è stata approvata una mozione in Consiglio della Regione del Veneto che impegnava la Giunta non solo ad intervenire presso il Governo e le istituzioni statali ma anche a livello regionale per ad avviare iniziative per favorire lo sviluppo di una filiera agroalimentare veneta sostenibile in cui sia garantita un’equa redistribuzione del valore economico.
Il balzo dei beni energetici infatti si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati.

“L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

 
 

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