Siti d’arte comunali: implementata la sicurezza

 
 

Di seguito pubblichiamo la nota dei consiglieri comunali Michele Bertucco ed Elisa La Paglia a margine della conferenza stampa di ieri del Sindaco sul furto a Castelvecchio:

“Tosi ha omesso di dire una cosa molto molto importante, seconda per ordine di priorità forse soltanto al ritrovamento dei quadri, ovvero che le misure di sicurezza sui siti d’arte comunali verranno finalmente potenziale. L’anticipazione si ritrova in una relazione degli uffici comunali, la stessa su cui la giunta ha basato la propria decisione di procedere legalmente contro l’agenzia di sorveglianza e nella quale si rintracciano inoltre altri dettagli utili a farsi un’idea più precisa di come sono andate realmente le cose quella fatidica sera.
I dirigenti del Patrimonio del Comune di Verona scrivono infatti che “è stata opportunamente attivata una verifica più scrupolosa per determinare le migliori condizioni di vigilanza degli immobili comunali”; che nel prossimo contratto si farà in maniera che “le richieste di vigilanza possano essere maggiori rispetto al passato” e che di conseguenza occorreranno stanziamenti maggiori, peraltro (ci permettiamo di ricordarlo) già disposti dal Consiglio comunale nella seduta straordinaria del dicembre scorso su mozione delle minoranze.

Insomma lo stato della sicurezza dei nostri siti d’arte non è quello dell’inespugnabilità che qualcuno avrebbe voluto far credere. Ci saranno molte cose a cui pensare. Non a caso verrà istituita (leggiamo sempre da questa relazione) “una apposita commissione con il Direttore Generale e i dirigenti competenti per aiutare i responsabili degli uffici ad individuare le più efficaci misure di sicurezza, anche nuove rispetto al passato, da richiedere nel bando”.

Finalmente si comincia a reagire! Ci sembra il minimo sindacale dopo quanto successo. Per dare un’idea dell’utilizzo delle risorse comunali, basti dire che sul progetto di ruota panoramica sono stati messi al lavoro ben 8 dirigenti comunali.

Ad integrazione di quanto gli uffici hanno già disposto vogliamo ricordare l’assoluta necessità di adeguare i sistemi di sicurezza alle tecnologie moderne, negli anni diventate sempre più accessibili economicamente; la necessità di adeguare l’assicurazione sulle opere, il cui valore oggi è noto noto anche all’altra metà del mondo che prima del furto avrebbe potuto ignorarlo e, non da ultimo, alla necessità di agire non per blindare i siti ma per renderli visitabili e visitati per il maggior numero di ore possibili, aumentando dunque il personale addetto alla cura. Questa è la migliore garanzia di sicurezza che possiamo ideare.

L’unica pecca di questo piano è che, sempre stando al parere degli uffici, non sarà possibile rescindere il contratto con Sicuritalia prima di aver definito la questione della sorveglianza degli uffici giudiziari attualmente ancora in carico al Comune in via transitoria”.

 
 

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