Quindicimila pasti gratuiti per i centri e i grest estivi

 
 

Pasti gratuiti ai centri estivi, da oggi, lunedì 6 maggio, le associazioni private che organizzano i grest possono presentare richiesta per usufruire del servizio.

Si tratta di un’opportunità messa a disposizione dall’Assessorato alle Politiche educative e scolastiche per parrocchie e associazioni senza scopo di lucro che, vuoi per mancanza di attrezzature adeguate, vuoi per mancanza di risorse,  non sono in grado di fornire ai propri iscritti, il pasto a pranzo. Molte di queste, proprio a fronte di tale limite, organizzano le attività solo in orario mattutino, svantaggiando le famiglie che non hanno flessibilità d’orario. 

Per colmare questo gap, in linea con quanto già predisposto lo scorso anno, il Comune ha deciso di distribuire, attraverso la ristorazione di Agec, 15 mila pasti gratuiti per i minori che frequenteranno centri estivi e grest promossi da parrocchie, associazioni ed enti privati senza scopo di lucro. 

Previste da quest’anno revisioni periodiche che consentiranno una distribuzione più omogenea dei pasti. E’ stato fissato inoltre un costo massimo che sia comprensivo anche di eventuali gite, in modo da garantire la partecipazione a tutti.

La presentazione delle domande si potrà effettuare compilando l’apposito modulo disponibile dalla prossima settimana sul sito del Comune di Verona alla pagina dedicata.

“Lo scorso anno – spiega l’assessora alla e Politiche educative – la copertura media dei pasti a consultivo è stata dell’85%. Novità di quest’anno, affinché la copertura sia più uniforme fra tutti i richiedenti, abbiamo introdotto anche delle revisioni periodiche che consentano una distribuzione più omogenea dei pasti. Inoltre è stato fissato un costo che, comprensivo anche di eventuali gite, dia la possibilità a tutti di partecipare in modo che nessuno venga più escluso. Siamo al fianco delle attività estive e continuiamo l’opera di miglioramento dei supporti riconosciuti in favore delle famiglie. Tra questi, già dallo scorso anno, l’aumento del numero dei pasti disponibili, passato da 10 mila a 15 mila”.

 
 

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