Piazza Bra, isola ecologica interrata: revocato il progetto di AMIA. Scoperti dei bagni nel sottosuolo

 
 

Con Determinazione n. 4283 del 11/09/2019, del settore Patrimonio Espropri del Comune di Verona, è stata revocata ad AMIA Verona SpA la concessione dell’area comunale, sottosuolo e suolo, di circa 50 mq. per la realizzazione di un ecocentro sotterraneo per la raccolta differenziata dei rifiuti, da posizionarsi in piazza Bra. Scoperti improvvisamente dei bagni nel sottosuolo che ne impediscono la realizzazione.

Il progetto, presentato alla stampa nella primavera del 2017 dall’ex presidente di AMIA Verona Spa Andrea Miglioranzi, sulla carta doveva rappresentare la prima isola ecologica di Verona interrata e posizionata tre metri sotto piazza Bra, con un’ampiezza di circa quattro metri e mezzo e profonda due metri e mezzo. Al suo interno sarebbero stati posizionati due press container a tenuta stagna a prova di odori, uno per la plastica e uno per il secco. In tal modo gli operatori di AMIA avrebbero potuto svuotare i cestini della Bra, smaltendo direttamente il contenuto senza dover rientrare in azienda.

Il luogo individuato per la realizzazione era quello di fronte alla Gran Guardia, tra le rastrelliere delle biciclette a noleggio ed il bagno pubblico dove già in passato erano stati effettuati degli scavi. Proprio lì sarebbero state posizionate le colonnine, differenziate a seconda dei rifiuti, con una bocca di conferimento in cui gettare la spazzatura. Una volta riempiti i contenitori sotterranei un meccanismo avrebbe permesso di estrarli e svuotarli con più facilità da parte degli addetti. Dopo l’installazione dell’isola ecologica interrata in piazza Bra sarebbero seguite quelle di piazza Viviani e della piazzetta delle Pasque Veronesi di fronte a Castelvecchio.

Il 10 settembre è arrivato all’improvviso il dietro front.

Un rappresentante di AMIA Verona SpA ha comunicato al settore Patrimonio del Comune di Verona che i lavori di realizzazione dell’ecocentro interrato in piazza Bra non possono essere effettuati in quanto, da un sopralluogo effettuato da tecnici incaricati dall’Azienda stessa, è emerso che nel sottosuolo oggetto della concessione sono presenti dei bagni e dunque i lavori per la raccolta differenziata dei rifiuti non possono essere portati a termine”.

Immediata (invero fin troppo) la risposta del Comune che, con Determina dell’11 settembre 2019 n. 4283, ha revocato la concessione dell’area ad AMIA Spa già assegnata con Determinazione dirigenziale n. 3612 del 19.06.2017.

La scoperta dei bagni nel sottosuolo ha dell’inverosimile considerato che AMIA Verona Spa aveva, con la Determinazione del Direttore Generale n. 133 del 4 maggio 2016, conferito un incarico di consulenza (2.250 eur, iva esclusa) finalizzato all’analisi e studio del rischio archeologico inerente l’intervento di collocazione di isole ecologiche nel centro storico di Verona. Inoltre con le Determinazioni del Direttore Generale n. 29 e 30 dell’8 febbraio 2018 errano stati conferiti incarichi di Direttore Lavori, C.S.P./C.S.E. e di RUP (totali 24.800 eur iva esclusa) sempre per l’ambito dei cantieri di lavoro inerenti la realizzazione di ecocentri interrati. Infine con Determinazione del Direttore Generale n. 212 del 27 luglio 2018 è stato conferito incarico professionale (39.500 eur, iva esclusa) per la progettazione esecutiva volta all’ottenimento di titolo di permesso di costruire inerente la realizzazione di n. 4 ecocentri interrati nel Comune di Verona.

E’ da ritenere improbabile che con tutti i professionisti incaricati nel progetto solo il 10 settembre 2019 sia emerso il “problema dei bagni”, posto che la loro esistenza era nota da sempre.

«Ritengo paradossale quanto successo, – afferma il Consigliere di Amministrazione di AMIA Verona Spa Roberto Bertolo, raggiunto telefonicamente – per avere maggiori informazioni sull’accaduto sarà necessario chiederle all’ex Direttore Generale Alfeo e all’ex Presidente Miglioranzi di AMIA oltre naturalmente anche alla precedente amministrazione Comunale.  Con l’attuale Amministrazione Comunale ed il rinnovato Consiglio di Amministrazione (da settembre 2018, ndr) stiamo studiando forme più ‘serie’ in termini di raccolta dei rifiuti urbani».

C’è da scommettere che nei prossimi giorni leggeremo commenti ed interventi sull’argomento.

Alberto Speciale

(immagine di copertina: immagine a titolo esemplificativo del progetto)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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