Parte lo sviluppo della Marangona

 
 

Dopo anni di stallo urbanistico, lo sviluppo della Marangona può finalmente partire. Oggi la giunta, con una delibera non dovuta ma voluta per dare massima trasparenza al procedimento mettendo a disposizione tutta la documentazione, ha preso atto dello schema Accordo di Programma tra Comune, Consorzio Zai e Provincia che da’ attuazione alla pianificazione della vasta area in parte di proprietà del Consorzio Zai, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a sud est del Comune e compreso tra l’autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova.

Un comparto che gli strumenti urbanistici regionali avevano destinato sin dal 2006 all’innovazione tecnologica e alla ricerca scientifica, in previsione dell’espansione  del Quadrante Europa,  grazie anche alla sua posizione strategica, potendo essere immediatamente collegato con la stazione ferroviaria, il sistema autostradale ed altre aree, quali l’Interporto Quadrante Europa, l’Aeroporto e la Fiera.

Destinazioni che vengono rispettate nell’accordo di programma con cui si approva la variante urbanisticanecessaria alla trasformazione edificatoria della Marangona, dagli ambiti di intervento alla viabilità, dal verde alle piste ciclabili.

Nella variante urbanistica sono inseriti i cinque ambiti di intervento, l’indice di edificabilità territoriale, le destinazioni d’uso conformi al PAQE, le altezze massime degli edifici, la densità arborea e arbustiva, le superfici minime da destinare a città pubblica (15 per cento dell’intero comparto della Marangona) e a verde e servizi (40 per cento degli ambiti unitari di intervento). Introduce inoltre un progetto di sistema pubblico costituito dalla viabilità di distribuzione interna all’area della Marangona e dal percorso ciclo-pedonale verde formato in parte dalla cintura dei forti limitrofi, forte Azzano e forte Gisella.

Dei 5 ambiti di intervento il primo ad essere realizzato sarà quello di Corte Alberti, un’area di circa 170 mila metri quadrati in cui sorgerà un centro per l’attività produttiva e logistica distributiva, in conformità a quanto previsto dalla scheda norma e dal PAQE.

Per quanto riguarda Corte Alberti, le opere stradali previste sono la rotatoria su strada dell’Alpo, la riqualificazione a quattro corsie di un tratto di strada dell’Alpo, il primo stralcio della nuova strada dorsale interna centrale all’area, la rotatoria a collegamento del nuova strada con l’esistente via Chioda e la riqualificazione del tratto nord di via Chioda dalla rotonda al sottopasso esistente. Le opere a verde riguardano invece un primo segmento dell’ itinerario ciclopedonale della cintura dei forti di collegamento tra forte Azzano e forte Gisella.

L’attuazione degli altri quattro ambiti unitari di intervento è subordinata all’approvazione da parte degli enti sottoscrittori dell’accordo di programma di un masterplan che fissi i relativi criteri funzionali, previa forma di concertazione e partecipazione dei soggetti portatori di interessi.

Tempo 30 giorni a partire dalla conferenza dei servizi decisoria, che si terrà a breve,  l’Accordo di Programma dovrà essere ratificato dal Consiglio comunale.

“Con la delibera di oggi la giunta comunale ha voluto condividere lo stato di attuazione del procedimento di pianificazione dell’area della Marangona- ha spiegato la vicesindaca-. Una pianificazione attesa dal 2006, quando il Piano d’Area Quadrante Europa ha introdotto questo secondo comparto di sviluppo. La città attende da tempo questo momento perché questo comparto ha una vocazione speciale e sono state recepite le clausole con cui si riconosce la vocazione del comparto a innovazione tecnologica e ricerca scientifica. Con questa delibera prendiamo quindi atto che a breve l’Accordo di programma tra tutti i soggetti interessati, Consorzio Zai, Comune e Provincia, sarà sottoscritto e potrà partire il primo comparto, quello relativo a Corte Alberti. Per l’attuazione degli altri quattro ambiti le parti hanno previsto di approvare un masterplan che garantisca che tutte le destinazioni urbanistiche previste dal PAQE vengano attuate in modo corretto ed equilibrato”.

La vicesindaca ha inoltre ricordato che la pianificazione attuativa che seguirà a quella urbanistica dovrà essere coerente con il piano di transizione ecologica che prevede di non impermeabilizzare i territori e edifici autonomi da un punto di vista energetico. 

 
 

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