Marta Vanzetto: “Serve il telelavoro per tutelare le famiglie e prevenire il contagio”

 
 

Oggi pomeriggio a Piazza San Zeno si respirava un’atmosfera quasi surreale, pochi i bambini e le persone sulle panchine, alcune delle quali con la mascherina. Molte le saracinesche abbassate, segno del senso di responsabilità di tanti Veronesi e per strada, anche se a flusso ridotto, la circolazione continua.

Una Verona divisa in due: come ci spiega il consigliere pentastellato Alessandro Gennari, che ci ha raggiunto al telefono, per segnalarci la situazione di ponte Crencano dove gli ingressi al mercato rionale non erano controllati, “un fatto incomprensibile se si pensa che con un’ordinanza i giardinetti dei bambini sono stati chiusi”, spiega.

Alle sue parole si aggiungono quelle del consigliere Marta Vanzetto che con un breve video spiega le ragioni della richiesta urgente, fatta al sindaco, per i dipendenti del Comune e delle sue partecipate di poter lavorare in smart working e telelavoro per limitare la diffusione dei contagi.

“Chiediamo che il sindaco convochi con urgenza un tavolo tecnico con i direttori generali di tutte le partecipate del comune di Verona, nonché del comune stesso, per avviare il telelavoro o lo smart working in tutti i casi in cui è possibile lavorare da remoto – spiega il consigliere Marta Vanzetto dei 5 Stelle -.  Il telelavoro deve essere una misura straordinaria da adottare per diminuire al minimo il rischio di diffusione e contagio del virus”.

 
 
Classe '93, idealista per scelta, decido di laurearmi in Lettere e di seguito in Editoria e giornalismo all’Università di Verona. Adoro leggere e collezionare libri antichi che cerco in modo quasi maniacale nei mercatini di tutta Italia. La curiosità mi trascina sempre alla ricerca di storie da raccontare e al giornalismo affianco la passione per la fotografia convinta che le immagini possano descrivere con immediatezza la nostra realtà. Pratico judo da tanti anni nella speranza di diventare, se non invicibile, almeno più saggia.

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