Lottizzazioni e fideiussioni

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Ma che ci stanno a fare?

Due grosse lottizzazioni a Verona, l’ex area Cardi e San Rocchetto, sono giganti dai piedi di argilla. Se le carte fossero state studiate bene, nemmeno sarebbero avanzate le pretese. In realtà qualcosa non torna. Fatalità entrambe le lottizzazioni hanno “in pancia” una fideiussione tarocca. La compagnia assicuratrice a domanda ha negato di avere l’autorizzazione all’emissione di tali polizze fideiussorie.

Allora chi ha voluto ad ogni costo che si portassero avanti i progetti nonostante il “baco”?

E chi non ha verificato adeguatamente, visti anche i valori, che le garanzie fossero reali?

Qualcuno ha ciurlato nel manico o, per sciatteria, non ha adottato tutte le adeguate verifiche che sono dovute in situazioni quali quelle dell’autorizzazione a realizzare immobili con milioni d’investimento.

Tra l’altro il Comune deve percepire quegli importi, proprio in ragione della perequazione che è presente nelle lottizzazioni.

E allora? Allora a casa, mandare a casa chi ha permesso che si perdesse tempo nel procedere con l’istruttoria. Bastava guardare bene le carte, verificare sia con l’IVASS che con la Compagnia assicuratrice l’esistenza della garanzia e fermare il treno. Una parte dei maramaldi è già a casa, ovvero non governa più la città, qualcun altro, poco attento, è ancora negli uffici comunali.

Vedremo se l’Assessora saprà attribuire le responsabilità, oltre a fermare definitivamente i due “progetti”.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

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