L’On. Zardini intervistato sulla nuova legge sul consumo di suolo

 
 
  • On. Zardini, su questa legge, appena approvata dalla Camera, è piovuta più di una critica da parte di alcuni settori dell’ambientalismo. Ritiene queste critiche motivate?
    – Il provvedimento ha visto un lungo iter nel quale il disegno di legge del Governo, assunto come testo base, è stato arricchito e migliorato anche grazie al parere delle Commissioni competenti in sede consultiva. L’esame in sede referente è stato svolto dalle Commissioni riunite VIII (Ambiente), della quale faccio parte, e XIII (Agricoltura).
  • Quindi secondo lei si tratta di un provvedimento utile per fermare la cementificazione dei nostri territori?
    – Lo scopo della legge è contenere il consumo di suolo, che viene riconosciuto a tutti gli effetti un bene comune ed un risorsa non rinnovabile; finalmente si può parlare di tutela dei terreni agricoli, di garantire la loro destinazione alla produzione di cibo e di fermare il consumo del suolo. Contemporaneamente si incentiva il riuso delle aree già urbanizzate e la rigenerazione urbana. Dopo la definitiva approvazione da parte del Senato avremo uno strumento concreto in più per preservare un patrimonio unico del nostro Paese, il paesaggio.
  • Allora lei ritiene che siano stati raggiunti gli obiettivi che vi eravate proposti con la presentazione di questo disegno di Legge?
  • Lo ritengo un testo che, coerentemente con l’obiettivo dell’Unione europea di azzerare il consumo di suolo entro il 2050, delinea la cornice giuridica di riferimento per politiche di riduzione progressiva e vincolante di consumo del suolo a livello nazionale. Sicuramente abbiamo dovuto accettare qualche compromesso al ribasso, ma si deve anche tener presente che la maggioranza che sostiene il Governo Renzi è composta anche da partiti centristi e di centrodestra, che hanno paventato più volte timori di uno stop totale del settore edile, con conseguenze nefaste anche dal punto di vista dell’occupazione. Perciò qualche piccola dilazione sulle tempestica giocoforza l’abbiamo dovuta recepire.
  • Perciò finalmente possiamo dire che l’epoca dei cosiddetti ecomostri è finita per sempre?
  • La nuova legge definisce parametri omogenei su tutto il territorio nazionale a cui anche le normative regionali e l’operato delle amministrazioni locali dovranno fare riferimento ed i limiti quantitativi al consumo di nuovo suolo. Vengono stabiliti criteri per il monitoraggio della sua applicazione ed è previsto anche un censimento degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati, per creare una banca dati del patrimonio edilizio pubblico e privato disponibile per il recupero o il riuso, in alternativa al consumo di suolo inedificato. Perciò non ci sarà più alcuna possibilità di interventi edificatori devastanti, che purtroppo abbiamo visto in passato.
  • Qualche preoccupazione?
  • Direi proprio che non ve ne sono, spero che in Senato non vi siano ulteriori modifiche e che quindi le nuove normative diventino operative al più presto. Devo dire che in questa Legislatura parlamentare si sta facendo di più e meglio per l’Ambiente che in qualsiasi altra delle precedenti, dalla legge sugli Ecoreati, al Collegato Ambientale, per finire con questa sul consumo di suolo; tra l’altro il Senato ha appena approvato il provvedimento di riforma delle Agenzie ambientali, che serve a rafforzare e intensificare i controlli, provvedimento che ora arriverà alla Camera.

Lorenzo Dalai

 
 
Lorenzo Dalai, nato a Verona, laureato in filosofia, sono sposato con Marilisa e ho tre figli. Sono stato responsabile dell’organizzazione aziendale di una catena di supermercati e Consigliere provinciale dal 2009 al 2014. Dal 1980 al 1988 Consigliere nazionale della Federazione Italiana Canoa Kayak, Attualmente Consigliere comunale ad Erbezzo.

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