Donatela Hodo, un suicidio di domande e silenzi. La disperazione del Giudice

 
 

Ho scritto che avrei potuto fare qualcosa di più, magari anche solo parlarle 10 minuti in più, mi vengono mille dubbi anche se la disponibilità per lei è sempre stata massima. Non solo da parte mia”.

Ad affermarlo è Vincenzo Semeraro, Giudice di Sorveglianza di Verona, intervistato dal Corriere della Sera dopo che una sua lettera di scuse è stata letta al funerale di Donatela Hodo, 27enne suicida nel Carcere di Montorio dieci giorni fa.

La giovane, precisa Semeraro “…non aveva un carattere semplice, non facilitava il primo approccio perché opponeva una corazza che invero aveva innalzato per proteggere le sue fragilità. Fragilità che derivavano da fatti privati e che l’avevano toccata in profondità. Per questo non si fidava. Con il tempo le cose erano cambiate, il rapporto di fiducia è fondamentale, sempre. Io, magistrato di sorveglianza, devo potermi fidare e riuscire a costruire questo rapporto è difficile. Ma con Donatela ce l’avevo fatta e un gesto così da lei non me lo sarei mai aspettato, aggiunge.

Nell’intervista il magistrato aggiunge delle considerazioni sul carcere che “…come istituzione non è pensato per le donne ma per gli uomini, deve contenere violenza e aggressività maschile mentre la possibilità di dare sfogo all’emozionalità femminile non esiste. Quando vado in carcere…ogni volta visito entrambe le sezioni femminili. Parlo con le detenute. Donatela era venuta tante volte perché aveva voglia di parlare, aveva bisogno di qualcosa. Farò degli accertamenti su alcune circostanze che mi sono state riferite relative a quella disgraziata notte. Però, parlando in generale, credo che quando si parla di vita e di morte intrecciate con la dipendenza – conclude – i concetti di bene o male vadano rivisti”.

Il padre di Donatela, Nevruz Hodo, ha intanto presentato un esposto nei confronti del carcere scaligero, perché venga fatta chiarezza sulle circostanze della morte e su eventuali mancanze nei controlli.
Sulla vicenda è già stato aperto un fascicolo da parte della Sostituta Procuratrice Maria Beatrice Zanotti.

 
 

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