La foto dice tutto.
Gioia e ghigni comuni. Sopra la realtà e sopra i fischi. Del resto, chissenefrega delle reazioni dei cittadini, l’immagine sorridente data in pasto ai telespettatori l’unico obiettivo.
Il Matteo nazionale instancabile venditore di un Italia che non c’è. Dispensatore di un ottimismo formato spot-tv, cieco di fronte al panorama attuale di crisi economica, sordo alle istanze continue ed inascoltate di taglio drastico delle tasse e degli sprechi.
Il Flavio locale campione disinvolto del trasformismo politico. Impensabile fino a qualche anno fa, ha veleggiato con audacia dall’autonomismo in salsa padana, al leaderismo del centro-destra, fino al cieco leccaculismo renziano (mi scusino le signore), passando per qualche “intoppo” corruttivo in casa propria (Comune di Verona) di cui ci assumiamo la “responsabilità” per averli fatti notare a chi di dovere.
Entrambi impareggiabili venditori di fumo. Di promesse, anche funamboliche, puntualmente disattese. Instancabili e spudorati.
E finalmente insieme.
Matteo e Flavio.
Avv. Michele Croce
#veronapulitaseitu