“Chiesa della Madonnina”: la Comunità di Montorio e Circoscrizione 8^ contrari alla vendita dell’immobile deciso dalla Diocesi

 
 

Montorio dice no alla vendita della chiesa della Madonnina. Subito l’apertura del percorso ciclopedonale. La Comunità di Montorio e il Consiglio della Circoscrizione 8^ uniti contro la vendita di uno dei simboli del paese e per la tutela della Risorgiva.


A fronte del parere richiesto il 1 ottobre 2020 riguardo la vendita alla Curia del terreno attiguo alla Chiesetta di S.Maria della Rotonda, detta della Madonnina, di Montorio, terreno oggi pubblico di proprietà comunale, la Circoscrizione 8^ durante il consiglio svoltosi mercoledì 21 ottobre 2020 ha espresso la seguente decisione (astenuti Fasoli e Martini, assenti Burati, Zenari, Formenti):

“Il consiglio dell’ottava circoscrizione esprime parere contrario alla vendita in quanto è fondamentale la “valenza pubblica” dell’area stessa. L’area in questione oltre che essere di notevole pregio storico, ambientale è anche particolarmente cara alla popolazione stessa. L’area in oggetto comprende le risorgive, che costituiscono uno dei tre punti sorgentizi all’origine del sistema delle acque che è patrimonio caratteristico di Montorio. Il consiglio per i motivi sopra citati auspica un successivo confronto tra Comune, Curia e Rappresentanze Territoriali che possa condurre a soluzioni che garantiscano, disciplinino e
consentano l’accessibilità dell’area da parte della collettività ed il recupero del luogo, come più volte espresso sia dagli uffici comunali di competenza, che dalla circoscrizione stessa.”

«Il Consiglio auspica che la richiesta di trovare possibili soluzioni una questione, che ormai si protrae da più di quarant’anni, possa essere finalmente condivisa e trovata» – dichiara la Presidente della Circoscrizione Alma Ballarinla Circoscrizione ritiene infatti che se c’è la volontà di tutti, ora si ci siano le condizioni per recuperare un bene cosi importante e che merita di essere valorizzato.»

Il paese di Montorio è costruito sull’acqua, il paesaggio è stato modellato dall’acqua e gli edifici si sono sviluppati sopra ai corsi d’acqua e alle sorgenti. Già i Romani sfruttano l’acqua di Montorio per servire la città di Verona attraverso l’acquedotto.

Il paese in seguito diviene di importanza strategica proprio per la ricchezza delle risorgive. Le acque di Montorio sono fin dal medioevo valorizzate e utilizzate per produrre energia attraverso macchine idrauliche per macinare il grano, follare la lana, battere il ferro e fabbricare la carta.

Gli Scaligeri investono molto sul territorio di Montorio costruendo un palazzo fortificato e impegnandosi a regolamentarne le acque per un utilizzo razionale ad uso agricolo e degli opifici industriali. Il paese diviene così il luogo privilegiato per la villeggiatura dei Signori di Verona e gli scritti di Matteo Bandello raccontano le bellezze dei corsi d’acqua, la bontà del pescato e ricordano che proprio tra i fontanili di Montorio è ambientato il “Filocolo” del Boccaccio.

Un insieme integrato e sinergico tra ambiente e storia: i corsi d’acqua che pullulano sotto antichi monumenti dando vita ad un ecosistema dalle peculiari caratteristiche geomorfologiche, fisico-chimiche e biologiche, perfettamente integrato con l’uomo.

Gli elementi fondamentali, basilari da cui si sviluppa questo sistema sono le tre aree sorgentizie. La prima a nord del paese presso il laghetto Squarà a fianco dell’antica Pieve di Santa Maria Assunta e al palazzo scaligero noto come Palazzo delle Logge. La seconda area sorgiva posta a sud del paese presso il laghetto Fontanon. Infine la terza in posizione baricentrica e mediana rispetto alle prime due presso la Chiesa di Santa Maria della Rotonda nota come “La Madonnina”.

Queste tre sorgenti rappresentano il punto di partenza del reticolo di fossati e canali che si snoda in modo capillare all’interno del paese: un tesoro paesaggistico che costituisce un unicum nell’intera provincia di Verona e, forse, non solo e sui quali il mondo classico prima e cristiano poi ha lasciato le proprie tracce. Templi pagani e chiese cristiane sorgono vicino ai corsi d’acqua o sopra le sorgenti. Ne sono un esempio evidente la Pieve di Santa Maria Assunta a nord del paese e la Chiesa della Madonnina il cui impianto risalente al 17. secolo si eleva sopra una polla sorgiva da cui scorrono da secoli acque copiose e perenni, ritenute nel corso dei secoli anche terapeutiche e miracolose (in particolare in occasione della peste bovina del 1711 e del colera del 1886) e ruscelli che originano da antichi manufatti di regimazione delle acque (Fossa Zenobria e Fossa Madonnina).

Più volte la comunità di Montorio ha fatto sentire la propria voce e si è schierata per la salvaguardia di quest’area, investendo energie e chiedendo finanziamenti per la tutela del luogo nell’ottica di una sua destinazione “pubblica”.

A partire dagli anni ’90 del 1900 vengono impiegate molte risorse ed energie comunitarie, coordinate dal parroco don Carlo Fiorini, per promuovere il recupero dell’area, con la sottoscrizione di un accordo il 12 ottobre 1987 con la Fondazione Edilscuola e la Cooperativa Due Valli per il restauro e la restituzione all’uso popolare, sociale e culturale dell’edificio della chiesa della Madonnina in Montorio.

La sostituzione del parroco, nonostante i notevoli progressi del progetto e gli importanti investimenti popolari e pubblici, provoca il blocco dei lavori. I suoi successori, anziché proseguire l’opera, decidono di bloccare i finanziamenti e da quel momento inizia il lento decadimento dell’area che vanifica la volontà della comunità (L’Arena – 22.04.1990 Una chiesetta in sfacelo sarà presto restaurata da volontari specializzati).

Ma la comunità di Montorio non si arrende e nel 2002 iniziano le trattative per l’acquisto della chiesa da parte del Comune (settore Patrimonio) tramite la Circoscrizione VIII per mettere il sito a disposizione della cittadinanza. Viene pattuito un prezzo “politico” di € 25.000, ma anche questa volta le trattative non giungono a conclusione ( L’Arena – 21.08.2005 Chiesa in vendita a 25mila euro. La circoscrizione vuole comprarla, con la Curia è già stato fissato il prezzo La pratica però s’è fermata).

Successivamente, tramite il Piano degli Interventi redatto nel 2011, la Chiesa della Madonnina viene inizialmente inserita nell’elenco delle opere pubbliche programmatiche per la quale è previsto un intervento di sistemazione. In seguito l’opera viene stralciata, ma nell’ambito di un intervento urbanistico previsto nella zona (PUA 593 in via dei Garofani) nelle direttive e prescrizioni è stabilito che venga realizzato un percorso ciclo-pedonale presso la Madonnina. Purtroppo l’intervento edilizio non viene realizzato e di conseguenza anche il percorso rimane bloccato.

Nonostante la ferrea volontà della Comunità, chiaramente esplicitata in tutti questi anni, di rendere pubblica l’area, improvvisamente nel 2011, 2012 e 2013 emerge la volontà da parte della Parrocchia di acquisire la parte dell’area comunale prospiciente la chiesa allo scopo di vendere tutto il compendio a privati.

Ora la parrocchia torna nuovamente a chiedere al Comune il terreno circostante nonostante la forte volontà popolare di mantenere pubblica l’area e nonostante il tentativo già naufragato nel 2011 di acquisizione del bene. La volontà affinché il compendio rimanga pubblico è più che mai attuale e sostenuta da tutto il paese.

Anzi i motivi per rendere agibile e aperto al pubblico il percorso pedonale e preservata e tutelata l’area umida circostante il bene immobile sono rafforzati dalla richiesta di Daniele, tetraplegico supportato da G.A.L.M. (Gruppo Animazione Lesionati Midollari), che chiede il ripristino e l’illuminazione del breve passaggio su terreno di proprietà comunale ubicato attorno alla chiesa della Madonnina, per collegare la sua abitazione con il centro del paese, tra via dei Platani e via delle Rose. La sua richiesta è sostenuta in modo corale dalle Associazioni del territorio e dai molti cittadini che si sono uniti in una petizione.

Il paese di Montorio, nella sua espressione della società civile e politica, pertanto si schiera unito contro la vendita del bene, ma soprattutto chiede che la zona circostante rimanga pubblica non solo a beneficio della chiesa stessa, ma anche per tutelare il valore storico, ambientale, paesaggistico dell’intera area, un luogo estremamente prezioso per tutta la comunità di Montorio e della Bassa Valsquaranto.

Alberto Speciale

(Foto di copertina: Chiesa della Madonnina maggio 2017 – credit associazione montorioveronese.it)

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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