Cassa Edile Verona: bilancio in pareggio

 
 

Continua il processo di razionalizzazione e di ottimizzazione dell’Ente Unico bilaterale in Edilizia con un nuovo significativo passo dato dall’imminente trasferimento della Cassa Edile da Via Pallone, a via Zeviani già sede dell’ESEV CPT (Ente promosso da ANCE Verona e dalle organizzazioni sindacali) e della Fondazione Edilscuola per la creazione di un front office unico.
Una vera e propria logica di sistema che porterà alla creazione di un polo unificato, coordinato e fortemente strutturato in materia di: sicurezza, formazione, assistenza a 360°, ottimizzazione delle risorse e implementazione di servizi, con l’obiettivo di garantire ancora maggior efficienza e servizi a imprenditori e lavoratori, con un ulteriore vantaggio in termini di funzionalità e coordinamento.

 

Una svolta importante che arriva assieme all’incoraggiante report di bilancio della Cassa Edile, frutto di strategie bilanciate e di un processo di razionalizzazione duraturo a dispetto della crisi che continua a mettere a dura prova imprese e lavoratori. Grande soddisfazione per un pareggio di bilancio in un anno segnato dalla riduzione del -4% delle entrate rispetto al 2014 e che ciononostante ha fatto segnare un + 6% di servizi erogati, a dimostrazione che malgrado la congiuntura negativa, l’adozione di un modello virtuoso caratterizzato dall’aggregazione e dalla razionalizzazione delle risorse, è un forte incentivo alla crescita.

“Innanzitutto dobbiamo fare i conti con la drastica riduzione delle risorse, dovuta alla perdita di centinaia di imprese, ma anche con un clima molto diverso, che richiede una riorganizzazione a tutti livelli sia locale che nazionale.” – afferma il geom. Carlo Trestini, Presidente della Cassa Edile di Verona e Presidente della Commissione Nazionale Paritetica delle Casse Edili “Nel corso dell’ultimo anno abbiamo assistito al nostro interno a un dibattito fitto che ha portato le parti sociali che guidano il sistema a decidere che il processo di aggregazione e di razionalizzazione funzionale dovesse avere un’accelerazione. E ciò proprio al fine di garantire non solo la sopravvivenza del sistema, ma un suo rilancio. Perché chi conosce il nostro sistema sa che esso è una risorsa straordinaria che va gestita sicuramente meglio e adeguata alle nuove esigenze di coloro che sono allo stesso tempo i promotori e gli utenti: imprese e lavoratori”.

“È dal 2009 che a Verona proponiamo le stesse aliquote, a fronte di un dimezzamento degli introiti. Ma, attraverso una gestione oculata delle risorse, grazie anche ad una situazione patrimoniale solida dell’Ente, siamo riusciti a mantenere un equilibrio costante, riuscendo a rispondere in maniera adeguata a tutte le domande inoltrate dai nostri utenti”. Ricorda il direttore Giorgio Sartea, Va ricordato che i 5/6 dell’importo di ciascuna aliquota viene versata dalle imprese, mentre 1/6 spetta invece ai lavoratori.

 

Nel 2008 nella nostra città si contavano 2.901 imprese iscritte alla Cassa Edile, nei tabulati del 2014 il numero si è ridotto di quasi mille unità, passando a 1804 e nel 2015 si è assistito a un’ulteriore riduzione con 1735 imprese attive per un totale complessivo di 8112 addetti attivi. Nonostante il drastico ridimensionamento del comparto in seguito alla recessione, il resoconto di bilancio dell’Ente Previdenziale scaligero appare confortante. La Cassa Edile, caratterizzata da un sistema di gestione bilaterale frutto di un accordo statutario tra A.N.C.E. e le Federazioni Nazionali dei Lavoratori (F.E.N.E.A.L. – U.I.L., F.I.L.C.A. – C.I.S.L. e F.I.L.L.E.A. C.G.I.L.), è riuscita anche quest’anno a far fronte a tutte le richieste di prestazioni segnando addirittura una crescita del 6% nei servizi erogati, nonostante il calo delle risorse.

Premi di studio, rimborsi per spese sanitarie, visite e protesi oculistiche, cure dentistiche del lavoratore e dei famigliari, premio presenza, queste le voci principali a bilancio, in tema di prestazioni richieste. Nel 2014 le pratiche selezionate sono state 6.038, per un valore di 984.122,05 euro erogati al lordo delle ritenute. Nel 2015 le richieste sono state 6.138 con un ammontare di 1.018.064,29 euro erogati. Rispetto al 2014 le prestazione maggiormente richieste si confermano invariate. Al primo posto si posiziona il premio di studio, seguito dai premi presenza; al terzo le cure dentarie al lavoratore e al quarto i le cure dentarie per i figli.
“Il processo di riorganizzazione a livello territoriale è già avviato e ci apprestiamo a raggiungere gli obiettivi anche a livello nazionale.” – dichiara il geom. Carlo Trestini e continua – “Cresce la consapevolezza che aggregarsi là dove non ci sono le condizioni economiche per una diffusione di micro strutture è inevitabile. Dobbiamo prestare attenzione a tutte le esigenze, ma essere rigorosi nel raggiungimento del risultato. Va favorito un cambio di mentalità. Del resto ne va della stessa sopravvivenza del sistema, della sua tenuta. L’obiettivo finale è di riuscire a ridurre i costi valorizzando maggiormente le risorse che abbiamo all’interno così da aumentare la nostra offerta di servizi. E’ quello che stanno facendo le imprese che vogliono essere competitive. Quel che è importante è che ci sia condivisione e collaborazione, che il cammino che abbiamo intrapreso lo si faccia tutti insieme, forti di convinzioni comuni.”
A cinque mesi dalla creazione dell’Ente Unico Bilaterale, Verona si conferma un modello virtuoso di gestione ed erogazione di servizi ai lavoratori e alle imprese dove le politiche nazionali trovano concreta applicazione.
“Credo che alla base di questi risultati, e di questo modello virtuoso, ci siano grande professionalità e grande passione da parte di chi finora ha governato l’Ente – sottolinea il Davide Zardini, Vicepresidente – La bilateralità in questo caso è stata messa a frutto per creare più forza, c’è stato un mettersi al servizio reciproco tra imprese e lavoratori, attraverso azioni condivise e molto lungimiranti”.
“Siamo felici di poter mostrare alla città un modello virtuoso – precisa il geom. Carlo Trestini – dimostrando con i fatti che siamo ben distanti dalle logiche dello spreco, ma che invece siamo riusciti a gestire con oculatezza le risorse, via via sempre più ridotte in entrata, riuscendo ad offrire i servizi richiesti a costi contenuti mantenendo gli stessi standard di qualità. Risultando così uno degli Enti più economici del Veneto e nel contempo uno di quelli che erogano il maggior numero di prestazioni e servizi innovativi.”

 
 

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