Bertucco: “Traforo ai titoli di coda”

 
 

“I tempi si sono prolungati per cause non imputabili alla scrivente Amministrazione, ma al vostro raggruppamento. A sostegno della presunta impossibilità di assumervi il rischio imprenditoriale dell’iniziativa si rammenta che tale condizione era già nota nel 2008”.

Sono alcuni dei passaggi della durissima lettera datata 8 Aprile 2016 con cui gli uffici comunali respingono le ultime pretese di Technital, promotore del Traforo.

L’incartamento emerge soltanto in questi giorni dietro ricerca del capogruppo Pd Michele Bertucco.

Cosa aveva chiesto Technital? Prendendo a pretesto “la perdurante incertezza del contributo economico da parte dell’autostrada Brescia-Padova” (alla faccia delle rassicurazioni del Sindaco), l’incertezza dei “mercati finanziari” e una presunta “rigidità degli uffici comunali”, lo scorso 7 marzo la capofila dell’Ati vincitrice l’appalto aveva chiesto all’amministrazione di “rivedere le proprie richieste in merito all’assunzione del rischio imprenditoriale”.

Motivazioni evidentemente irricevibili considerato anche l’esplicito e recente pronunciamento sul caso dell’Autorità Anticorruzione, puntualmente richiamato dai dirigenti comunali nella loro risposta. “Ma scopo della lettera del Promotore era evidentemente un altro – commenta Bertucco – e cioè annunciare la volontà di abbandonare il progetto”.

“Va da se – scrive infatti Technital – che a fronte di un vostro rifiuto ad accogliere le suddette richieste saremmo costretti a rinunciare all’iniziativa”. Gli uffici però hanno replicato con decisione: “La volontà di abbandono contenuta nella vostra nota non può essere imputata a presunte rigidità o ad accadimenti fortuiti”.

“La situazione del progetto del traforo è arrivata all’epilogo che avevamo previsto fin dall’inizio – prosegue Bertucco – come conferma la stessa Technital nella sua corrispondenza, la Mantovani si è sfilata, le banche non finanziano, l’ipotesi del tycoon asiatico è troppo lontana e non si trova nessun altro disposto a credere in questo assurdo progetto. L’unica posta in gioco resta la fidejussione che il Comune ha il dovere di escutere qualora l’appalto non diventi operativo”.

Gli uffici hanno disposto che il Promotore presenti una proposta “aggiornata ed impegnativa” entro 60 giorni, che scadono proprio oggi.

“La città ha perso fin troppo tempo a rincorrere progetti assurdi, dannosi e irrealizzabili – conclude Bertucco – occorre riprendere una progettualità per una mobilità più razionale in favore della vivibilità e l’attrattività del centro storico e dei quartieri puntando decisamente sul trasporto pubblico e sostenibile. Basta con progetti campati in aria che fanno guadagnare voti ma tengono bloccato per anni lo sviluppo della città”.

 
 

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