Dopo l’entrata in vigore della legge regionale 39 del 2017, che ricalcolava i canoni di locazione degli alloggi popolari, l’Ater ha proposto dei correttivi, che prevedono tra l’altro l’innalzamento del tetto ISEE e l’introduzione del concetto di “permanenza”, il tutto per permettere alle fasce sociali più deboli di poter continuare ad usufruire di un affitto agevolato.
Il presidente di ATER Verona Damiano Buffo, in occasione della prima conferenza stampa come responsabile dell’ente spiega che: “La Legge Regionale è nel complesso una buona legge, che favorirà un maggior turn over per i nuclei familiari bisognosi e al contempo terrà conto della finalità sociale di Ater, con attenzione alle fasce più deboli come anziani e diversamente abili”.
La recente riforma dell’edilizia residenziale pubblica aveva abbassato a 20 mila il tetto ISEE per gli alloggi popolari, che con i correttivi sale invece a 35 mila euro per gli inquilini residenti da anni, mentre per gli assegnatari, che otterranno gli alloggi in seguito alla nuova legge, la soglia di permanenza sarà elevata da 20 mila a 26 mila euro.
“La Regione ha recepito i suggerimenti provenienti dai vari Nuclei Tecnici di Analisi, che hanno dimostrato l’efficacia di un serio e continuo lavoro di squadra”, tiene a sottolineare il presidente Buffo.
Ecco qual è la situazione che emerge a Verona, adeguando i correttivi della L.R. 39/17: su circa 4200 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica sono 329 i nuclei familiari con ISEE superiore a 20.000 euro, di cui 73 con ISEE superiore a 35.000 euro.
Di questi, 47 risultano abitati da over 65 e 1 con disabilità, per un totale di 48 nuclei familiari (e a questi vanno aggiunti due assegnatari che hanno lasciato l’appartamento).
Infine risulta che solo per 23 nuclei familiari dovrebbe essere avviata la procedura di decadenza, sulla base dei requisiti della nuova legge, ricordando che la stessa prevedere due anni di tempo per regolarizzare la posizione e quindi mantenere il diritto all’alloggio.