Novità per il cantiere di Ponte Nuovo: verrà installato a partire dall’estate il nuovo ponteggio mobile dotato di un meccanismo che permetterà di alzarlo in caso di necessità, così da scongiurare altri danni come quelli subiti durante la piena dell’Adige dello scorso ottobre, che hanno inevitabilmente allungato i tempi già dilatati del cantiere.
È quanto emerso durante la seduta odierna della Commissione Consiliare Quarta, competente in materia di urbanistica.
«È stato organizzato questo momento informativo per integrare le comunicazioni che l’Amministrazione comunale sta fornendo con continuità ai cittadini tramite le assemblee pubbliche e gli incontri con i commercianti», sottolinea il presidente Pietro Trincanato, di Traguardi.
Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulle tempistiche del cantiere di Ponte Nuovo, che conta complessivamente oltre 200 giorni di ritardo, buona parte dei quali si è accumulata durante la prima fase di avvio dei lavori, tra novembre 2021 e giugno 2022. Inoltre sono emerse alcune novità, fra cui la più importante riguarda il nuovo ponteggio “levatoio” richiesto dal Genio Civile per sostituire quello danneggiato e rimosso dopo la piena dell’Adige.
«Interesserà una alla volta le tre campate del ponte, nella parte che guarda a valle», spiega Trincanato. «Il montaggio comincerà dopo il completamento, tra giugno e luglio, dei lavori che riguardano la parte a monte e il ripristino parziale del traffico veicolare con l’apertura di una corsia che consentirà alle auto di transitare da via Nizza in direzione Veronetta».
Il ponteggio mobile è una novità importante, che comporterà condizioni di lavoro più complesse e un aumento notevole delle spese a carico del Comune: basti pensare che la sola operazione di sollevamento e riposizionamento del ponteggio mobile, indispensabile per evitare il ripetersi di quanto accaduto lo scorso autunno, richiederà ogni volta una spesa di circa 25mila euro.
Nel complesso, la ricostruzione del cantiere dopo la piena dell’Adige e la nuova tranche di lavori costeranno al Comune di Verona una somma pari a 750mila euro. «Questa cifra verrà in parte recuperata dall’avanzo di amministrazione, ma è stato anche chiesto alla Regione del Veneto un finanziamento di 568mila euro dai fondi previsti per lo stato di calamità a seguito delle alluvioni dell’inverno scorso», puntualizza Trincanato.
In generale, conclude il presidente, «Si tratta di una complessità inattesa, ma che indubbiamente servirà a farci ragionare su come si dovranno affrontare altre probabili manutenzioni simili nel prossimo futuro».