Raccolta del Farmaco, raccolte oltre quindicimila confezioni di medicinali

 
 

Durante la 24ª Giornata di Raccolta del Farmaco di Banco Farmaceutico, svoltasi dal 6 al 12 febbraio, i cittadini veronesi sono entrati in 167 farmacie territoriali e hanno donato 15.132 confezioni di farmaci per un valore di 131 mila euro, con un costo medio di farmaco donato intono agli 8,5 euro. Questa mattina a Palazzo Barbieri sono state consegnate ai rappresentanti di 26 enti che assistono quasi 20 mila persone in stato di povertà sanitaria di tutta la provincia.

Nel Veneto in 549 farmacie sono state raccolte 46.620 confezioni (valore medio 403.000 euro) destinate a 134 enti che assistono circa 70.000 persone in difficoltà.

Alla cerimonia, oltre all’assessora alla Politiche sociali Luisa Ceni e alla consigliera comunale delegata per la Rete Italiana Città Sane – OMS Annamaria Molino, sono intervenuti il delegato provinciale della Fondazione Banco Farmaceutico Matteo Vanzan, la presidente di Federfarma Verona Elena Vecchioni, per Farmacie Unite Arianna Capri, Don Francesco Grazian presidente Caritas parrocchia San Martino Buon Albergo, Alfredo Zanatta consigliere Cesaim – Centro Salute Immigrati Verona e Germano Montolli Assofarm.

“Ci sono alcune manifestazioni ricorrenti che per la loro importanza sono divenute nel tempo delle pietre miliari a supporto di chi è in difficoltà – sottolinea l’assessora Ceni –. Tra queste la Giornata di Raccolta del Farmaco è senza dubbio fra le più attese e utili, come ben dimostrano i dati sia dei prodotti donati che delle persone aiutate. Un evento, quindi, dalle ricadute importanti su tante famiglie e nuclei che hanno emergenze e che non le possono soddisfare autonomamente con i propri fondi. Dati recenti sulla povertà, emergente anche nella nostra città, accrescono il livello di preoccupazione e l’attenzione rivolta a quanti spesso rinunciano alla cura perché non sono nelle condizioni di acquistare farmaci. Questa iniziativa risponde ad un bisogno primario che è quello della salute”.

“Fra gli obiettivi della Rete Città Sane – dichiara la consigliera Annamaria Molino – rientra il miglioramento della salute e del benessere delle persone in condizioni economiche disagiate. Senza l’aiuto di iniziative come queste, volte ad abbattere la disuguaglianza sanitaria, dovuta alla disuguaglianza economica, il Comune non sarebbe in grado di raggiungere risultati così soddisfacenti. Nel 2023 sono state 427.177 le persone che in Italia si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Quindi quasi mezzo milione di persone ha dovuto chiedere aiuto a una delle realtà assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico. Un cittadino e una cittadina in difficoltà possono permettersi di spendere ogni mese solo 5,85 euro per l’acquisto di farmaci cifra che quadruplica, fino a 26 euro, per tutti gli altri”.

All’iniziativa hanno aderito le farmacie di Federfarma, Assofarm e Farmacie Unite. La Giornata si è svolta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di AIFA e in collaborazione tra gli altri con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi.

“Grazie di cuore a tutti gli Alpini che, insieme ai volontari del Banco Farmaceutico e degli enti socio assistenziali, hanno presidiato le farmacie durante i giorni di raccolta testimoniando affezione e fedeltà a un gesto di carità che si ripete da più di 20 anni – sottolinea Matteo Vanzan –. Il cuore del Banco sono infatti i volontari, 600 in questa edizione, che donano il proprio tempo, ma soprattutto i cittadini che non girano la testa dall’altra parte e donano i farmaci nella certezza e consapevolezza del buon esito del loro gesto, tangibile oggi nella presentazione dei dati conclusivi, a garanzia di trasparenza e conferma del buon esito di tutte le confezioni donate”.

“Da qualche anno l’evento si svolge per un’intera settimana impegnando i farmacisti in prima persona nell’opera di informazione all’utente sulle finalità umanitarie della raccolta – dice Elena Vecchioni –. Mettere a disposizione le farmacie per così tanti giorni consente di incrementare le donazioni, offrendo ai cittadini una più ampia rosa di possibilità”.

 
 

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