Zona 30, anche Zandomeneghi di Verona Domani dice no

 
 

L’istituzione delle zone a 30 km/h è assolutamente inutile, quasi grottesca e non incentiva l’uso di biciclette o monopattini ma semplicemente disincentiva gli automobilisti e quindi i cittadini a recarsi in centro, preferendo così i centri commerciali rispetto alle botteghe storiche”.

Il consigliere comunale di Verona Domani Marco Zandomeneghi contesta il provvedimento che prevede la realizzazione di cosiddette “zone 30”, ovvero l’obbligo da parte di tutti i veicoli e mezzi pubblici di procedere ad una velocità massima di 30 km/h nell’area interna al perimetro definito dalle “Mura Magistrali” (nel tratto compreso tra ponte Garibaldi e porta Vittoria), il fiume Adige, via dell’Autiere (nel tratto compreso tra ponte S. Francesco e via F. Faccio) quest’ultima esclusa, la cinta dei “Bastioni” (nel tratto compreso tra via dell’Autiere e via Porta Catena), via Porta Catena, v.le C.Colombo (nel tratto compreso tra via Porta Catena e ponte Catena), quest’ultima esclusa, ponte Catena (escluso), via T. Farinati degli Uberti, via Dei Mille, v.le Nino Bixio.

Un provvedimento incomprensibile, sarebbe stato sicuramente più logico pedonalizzare un’area in modo di incentivare la visita a piedi di quel quartiere o zona, favorendo le botteghe ed i negozi che ne avrebbero avuto sicuramente benefici dal punto di vista commerciale e di afflusso. Il solo limite di velocità non risolve nulla. Per incentivare l’uso della bicicletta o dei monopattini servono infatti piste ciclabili collegate e non realizzate a tronconi – prosegue Zandomeneghi – Gli unici benefici saranno per qualche esercente che così potrà avere la possibilità di realizzare il plateatico, non realizzabile su strade con il limite dei 50 km/h, ma per questo si potrebbero studiare soluzioni puntuali e non estendere ad intere aree il limite, compresa la circonvallazione. Inoltre i cittadini non sanno ancora che con il piano antirumore diverse aree dei quartieri saranno classificate con il limite dei 30 km/h, con il rischio concreto di raffiche di multe  e soprattutto con il rischio che gli stessi cittadini, spaventati da possibili sanzioni, scelgano di recarsi verso i centri commerciali, a discapito dei negozi del centro. Un provvedimento quindi assolutamente dannoso e non condiviso con il Consiglio comunale, che mi auguro venga prontamente revocato”.

 
 

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