L’ingegnere Marco Zandomeneghi, già Consigliere comunale di Verona Domani, critica l’operato dell’assessore: “L’assessore Zivelonghi ha comunicato alla stampa di essere venuta a conoscenza dell’apertura della Galleria dalla conferenza stampa fatta dalla Provincia di Trento, e ha scoperto, solamente a fatto compiuto, del ritardo nell’apertura della stessa per far defluire le acque dell’Adige. Domanda così se – è possibile che l’assessore con delega alla sicurezza del Comune di Verona, in contatto con la protezione civile, non si sia posta il problema di fare una telefonata e accertarsi dell’evoluzione della questione?. E ancora – È possibile che l’assessore alla sicurezza non sia in contatto con nessun ente e vada a lamentarsi di ciò con la stampa?. Ci chiediamo se Zivelonghi si stia rendendo conto che ha in mano la sicurezza di più di 260 mila abitanti e, per quanto ci riguarda, non può basarsi sulle notizie apprese dalla stampa. Il suo compito era quello di fare telefonate e restare in continuo aggiornamento e fare tutto il possibile per scongiurare problemi relativi al passaggio della piena. Il Comune di Verona non ha il potere di decidere l’apertura dello scolmatore, ma deve fare tutto il possibile per la gestione della sicurezza della Città. Zivelonghi si dimostra ancora una volta un’assessore passivo, senza contatti, con esperienza nulla che mette a repentaglio l’incolumità di migliaia di veronesi”.
Chiosa infine: “L’assessore non si è resa conto che un ritardo di questo tipo avrebbe potuto innescare una tragedia. Migliaia di cittadini sarebbero potuti finire sott’acqua, penso alle zone di lungadige San Giorgio e piazza Isolo. Questa mancanza di attenzioni, da parte di Zivelonghi, è gravissima. La città sarebbe potuta andare sott’acqua e lei non ha fatto nulla per smuovere la situazione, se non lamentarsi con i giornalisti guardando il fiume che passa”.