Consorzi Zai e Camuzzoni, 53mila euro di retribuzione “fuori legge” ai Cda: esposto del M5S

 
 

Francesca Businarolo, deputato del Movimento 5 Stelle, con un esposto alla Procura generale della Corte dei Conti Veneto chiede di verificare l’eventuale percepimento di gettoni, emolumenti e indennità da parte dei componenti dei consigli di amministrazione di consorzio Zai e consorzio Camuzzoni, negli anni che vanno dal 2010 al 2015. Dopo il caso della funivia Malcesine – Baldo, anche le due partecipate del Comune di Verona devono rendere conto di retribuzioni “fuori legge”, rispettivamente quarantamila e tredicimila euro all’anno che, stando alle normative attuali, non ci dovrebbero essere. 

Nel primo caso, Zai – ente partecipato allo stesso livello di quote da Comune, Provincia e Camera di commercio e che ha la finalità di gestire l’urbanizzazione e le infrastrutture nella zona industriale di Verona, incluso l’importante centro logistico Quadrante Europa – indica nella sezione trasparenza del proprio sito, obbligatoria per legge, un’uscita di 40mila euro per i compensi annuali destinati ai componenti del Cda.

Il consorzio Camuzzoni – che gestisce l’omonimo canale industriale ed è parimenti società partecipata dal Comune di Verona, con un quota maggioritaria (75%) tramite Agsm – non include nel sito la sezione relativa al bilancio e alle retribuzioni.

Nell’esposto si chiede alla Corte di accertare la presenza o meno di illeciti contabili o di altra natura giuridica, tali da evidenziare la sussistenza di un danno erariale, dovuto agli emolumenti; va inoltre accertata, secondo Businarolo, la sussistenza di un eventuale danno all’immagine della pubblica amministrazione. 

Alessandro Gennari, candidato sindaco M5S, ha così commentato: «Quella della spartizione dei posti è una logica, tipica della politica vecchio stampo, a cui non vogliamo abituarci. Proprio per questo camminiamo da soli, senza coalizioni, e ci finanziamo la campagna elettorale con donazioni volontarie e verificabili: per non dover nulla a nessuno. Queste retribuzioni sono uno schiaffo morale a chi lavora giorno dopo giorno per guadagnare il proprio stipendio. Abbiamo dimostrato, quando siamo stati chiamati alle amministrazioni, di saper far di conto. Faremo lo stesso anche a Verona, premiando la competenza e non l’appartenenza politica».

«A quanto pare a Verona va ancora di moda, nonostante la legge lo vieti, trattare questi enti come poltronifici – dice Francesca Businarolo, l’autrice dell’esposto – e questa segnalazione è un’iniziativa coerente con quello che attuiamo come Movimento 5 Stelle nelle amministrazioni locali: basta sprechi per dare qualche contentino ad amici e sostenitori. Le norme vanno rispettate, non solo perché è un dovere, ma anche perché, come in questo caso, permettono alle amministrazioni di risparmiare e di investire in servizi di cui i cittadini hanno realmente bisogno. Infine va fatto un appello in nome della trasparenza: troppi enti trascurano questo aspetto come se fosse accessorio, soprattutto nei siti web istituzionali, quando invece è previsto espressamente dalla legge».

«Episodi come questi – aggiunge Luca Mantovani, consigliere comunale M5S che ha seguito la questione in Municipio – non lasciano dubbi: è tempo che ad amministrare vadano persone competenti e oneste; i cittadini non possono più accettare che questi incarichi importanti vengano affidati in base a un solo criterio, quello delle ricompense elettorali. Grazie a questa mentalità, abbiamo visto il fallimento di importanti partecipate come l’aeroporto Catullo, senza che nessuno vedesse o dicesse nulla».

 
 

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