La violenza contro gli operatori sanitari non si combatte da soli ma si contiene solo con l’impegno di una rete di soggetti. Una disponibilità dimostrata ieri sera, in sala Marani, per l’incontro organizzato dall’Uoc Ginecologia B, diretta dal dottor Valentino Bergamini, e dal dottor Stefano Scarperi che ha riunito tutte le istituzioni impegnate nella tutela.
La rete che a Verona è attiva nel contrasto ieri sera è statarappresentata da Questura, Comando provinciale Carabinieri, Procura, Ordine dei medici e parlamentari. Erano presenti: Girolamo Lacquaniti, vicario del Questore; colonnello Francesco Novi, comandante provinciale Carabinieri Verona; Raffaele Tito, procuratore capo di Verona; Ciro Maschio, presidente della commissione Giustizia della Camera; Maddalena Morgante, commissione Affari Sociali e Sanità della Camera; Alfredo Guglielmi, presidente Ordine dei medici.
Ad aprire l’incontro sono stati i saluti istituzionali del direttore generale Aoui Callisto Marco Bravi, del Magnifico rettore Università di Verona Pier Francesco Nocini. A moderare dott Valentino Bergamini, dott. Ciro Paolillo direttore Pronto soccorso Borgo Trento, dott. Vincenzo Di Francesco direttore Geriatria A e presidente Consulta primari. Nel confronto sono intervenuti anche avv Francesca Pellicini (applicazione del decreto legge 137/2024 e risvolti pratici nella pratica quotidiana), ispettore Andrea Erculiani, negoziatore di I Livello della Polizia di Stato (come gestire gli eventi critici di violenza). Presente anche Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona. L’incontro “La violenza contro gli operatori sanitari: come prevenire eventi critici e le nuove tutele per il personale sanitario alla luce del Decreto Legge 137/2024” era rivolto ai dipendenti Aoui e ha visto la partecipazione di primari, medici, caposala, infermieri, specializzandi.
La situazione. Il dottor Scarperi ha ricordato i dati dell’Osservatorio nazionale sicurezza del ministero della Salute. In Italia, le aggressioni contro i professionisti sanitari sono aumentate del 38% negli ultimi cinque anni. I luoghi di lavoro come Pronto soccorso, reparti critici, sale parto, guardie mediche, 118 e le strutture con pazienti psichiatrici non sono più ambienti sicuri per gli operatori ed in particolare per le operatrici sanitarie. Le donne risultano particolarmente colpite, con un incremento del 40% delle aggressioni negli ultimi tre anni, complessivamente il 72% delle vittime di violenza nel settore sanitario è di sesso femminile.Attualmente, il 42% dei professionisti sanitari italiani riferisce di essere stato vittima di almeno un episodio di violenza, sia fisica o psicologica.
Anche negli ospedali Aoui sono le donne ad essere i maggiori bersagli, soprattutto infermiere e Oss, mentre gli aggressori sono quasi sempre maschi. Nel 33% dei casi gli aggressori sono in stato di instabilità mentale o sotto l’effetto di alcool o droghe. Il 90% delle segnalazioni riguarda aggressioni verbali (tono di voce alterato, litigio, minacce) e verso cose (calci alle porte, rottura di apparecchiature).
Il decreto legge 137/2024. In vigore dallo scorso ottobre, il provvedimento apporta modifiche rilevanti al Codice penale e al Codice di procedura penale per garantire una maggiore protezione al personale sanitario e alle strutture ospedaliere. Le novità introdotte sono l’arresto immediato per lesioni al personale sanitario, l’arresto differito entro 48 ore dal reato sulla base di documentazione video-fotografica, pena detentiva da uno a cinque anni e una multa fino a 10.000 euro per atti di vandalismo e danneggiamento alle strutture, l’aggravante per violenza di gruppocon aumento delle pene.
Le misure di sicurezza in Aoui. Nuove misure in via di attuazione sono i corsi di difesa personale e nuova tecnologia conla valutazione di sistemi avanzati di videosorveglianza con monitoraggio in tempo reale. Molti sono le attività già in essere da tempo: videosorveglianza: telecamere già installate nei punti critici, corsi di formazione per gestire situazioni critiche, assistenza legale e supporto psicologico ai dipendenti colpiti da aggressione, postazione di Polizia al Pronto soccorso di Borgo Trento, vigilanza privata pomeridiana e notturna, Protocollo firmato in Prefettura.
Le tecniche di descalation. Il negoziatore della Polizia di Stato ha fatto alcuni esempi di accorgimenti basilari per contenere l’aggressività limitando la minaccia: restare a distanza di almeno un metro, mantenere un tono di voce pacato, fare domande semplici e concise, mantenersi rispettosi e non fissare dritta negli occhi la persona alterata, osservarne il comportamento.