Vetrerie Riunite spengono un forno annunciando un “cospicuo” numero di esuberi

 
 

A poco piu di un anno dal passaggio di proprietà di Vetrerie Riunite dal fondo Sun European Partners ai fondi Teak Capital e Tangor Capital, in data 13 febbraio il nuovo amministratore delegato ha comunicato alla RSU e alle Organizzazioni Sindacali la decisione di spegnere a tempo “indeterminato” 1 dei 2 forni attualmente funzionanti in Vetrerie Riunite.

Questa operazione, “ci dice sempre l’amministratore delegato, comporterà la riduzione di un numero “cospicuo” di lavoratori che ad oggi non è stata ancora quantificata – spiegano i sindacalisti Gianni Morandini e Michele Martino.

“Lo spegnimento del forno è stato giustificato rispetto a una situazione di mercato che dal 2022 in poi è andata peggiorando e per il contenimento dei costi energetici.

Da marzo dell’anno scorso la RSU e le OO.SS hanno insistentemente chiesto all’azienda di illustrare il Piano Industriale per i prossimi anni, non ottenendo alcun tipo di risposta, fino ad arrivare all’incontro del 14 novembre scorso, dove il precedente amministratore delegato (dimessosi improvvisamente a fine 2024 ) ci comunicò, che vista la particolare congiuntura economica e geopolitica generale, non era nelle condizioni di presentare alcun piano industriale.

A seguito della comunicazione del 14 novembre scorso, sono stati proclamati 2 scioperi aziendali e attivato la stato di agitazione, temporaneamente poi sospeso in attesa dell’incontro del 13 febbraio.

Alla luce di quanto ci è stato comunicato nell’ultimo incontro, le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto la convocazione delle parti all’unità di crisi regionale per affrontare questa situazione con l’aiuto delle istituzioni e costringere l’azienda a mettere tutte le carte sul tavolo..

Nel corso delle assemblee sindacali tenute il 18 e 20 febbraio per spiegare ai lavoratori quanto ci è stato comunicato dall’amministratore delegato, sono emerse tutte le legittime preoccupazioni dei dipendenti ma sopratutto del personale che oggi lavora in Vetrerie Riunite con un rapporto di somministrazione.Al di là dello spegnimento del forno che comporterà sicuramente un taglio importante del personale, le preoccupazioni dei lavoratori riguardano il futuro prossimo del sito di Colognola ai Colli, vista anche la mancanza di investimenti nel corso degli ultimi anni e la concorrenza straniera sempre più agguerrita.

In attesa della convocazione al tavolo regionale, viene confermato lo stato di agitazione e la possibilità di intraprendere azioni di mobilitazione, cosi come gia deciso nel corso delle assemblee del 10 e 12 dicembre scorso, con la possibilità di unire le nostre iniziative con i lavoratori della Borromini. A tal proposito, desideriamo esprimere la vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Borromini, azienda che fa parte del nostro gruppo industriale e che nell’ambito di questa operazione di riorganizzazione/ristrutturazione li vede coinvolti in una procedura di cessazione d’attività che potrà avere anche delle implicazioni sul futuro di Vetrerie Riunite visto che sono i nostri storici fornitori di stampi per il vetro”.