Veronafiere, Il Comune acquisisca le quote di Cattolica-Generali

 
 

“Pochi giorni fa il sindaco Tommasi, in merito a Veronafiere, ricordava che Fondazione Cariverona negli ultimi mesi ha condizionato fortemente le scelte di tale Ente, e auspicava che Generali-Cattolica restasse nell’ente senza cessioni di quote.

Abbiamo ribadito più volte che tale Ente garantisce circa un miliardo di euro di indotto annuo all’economia cittadina e deve assolutamente rimanere sotto il controllo pubblico locale. Quindi, il Comune di Verona, socio di maggioranza, deve delineare una chiara linea politica condivisa con la città rappresentata dal Consiglio Comunale.

Di ciò dovrebbe prendere atto la Fondazione Cariverona (socio di minoranza della Fiera), nonché esprimendosi con chiarezza sull’operazione Lega-Fdi che ha eletto un Cda di indirizzo opposto a quello della maggioranza di governo della città nel maggio 22.

Ora, poiché pare che “Cattolica” ceda le sue quote, si fa presente che i soci dell’Ente hanno titolo per esercitare il diritto di prelazione e che, pertanto, tale diritto dovrebbero esercitare. Il Comune soprattutto che, vista la trasparenza mancata alle precedenti Giunte di destra, potrebbe intervenire per trovare soluzioni di interesse per quei lavoratori e quelle imprese collegate a VF (vedi assorbimento di PIEMMETI) che le convulsioni del mercato, e in alcuni casi anche di mala gestione e mancata trasparenza, possono mettere a rischio un indotto cittadino mai così importante come in questi anni di crisi.

Si spera, infine, che si concluda rapidamente il processo giudiziario programmato in autunno (per truffa all’UE) che vede il suo ex direttore generale ed altri indagati. Tale vicenda indebolisce oggettivamente l’immagine dell’Ente gestito in passato con metodi sicuramente poco attenti e in alcuni casi superficiali eautoreferenziali. A tal proposito essendo indagata una ex figura apicale non ci si può non domandare se i due ultimi cda dello stesso ente abbiano vigilato in modo consono l’operato delle stesse figure apicali e del perché non abbiano mai avuto una linea trasparente con l’intera città anche sulle diverse acquisizioni di società di allestimenti”.

Così la nota di Sinistra Italiana – Verona

 
 

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