Verona sempre più fanalino di coda per sostenibilità ambientale

 
 

“Mentre i nostri vicini di casa si confermano esempi virtuosi in cui sostenibilità e vivibilità sono messe al servizio dei cittadini, Verona arranca e peggiora” – dichiara Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.

Trento è quest’anno prima in classifica per la gestione eccellente di due fattori fondamentali: trasporti e rifiuti.

Noi invece, nel settore rifiuti, abbiamo una raccolta differenziata con innumerevoli difetti, un enorme problema nello smaltimento e anche una società partecipata (AMIA) in rosso”.

“È incredibile come città vicine, simili per condizioni climatiche, morfologiche e logistiche siano molto più avanti di Verona nelle pratiche di sostenibilità e resilienza”, continua Beatrice Verzè, vicepresidente di Traguardi, “non solo Trento, ma anche Mantova, che vinse l’anno scorso, o Treviso che si posiziona ai primi posti, a Verona mancano scelte intelligenti e coraggiose che privilegino le pratiche di sostenibilità prima di tutto”.

Conclude Giacomo Cona, segretario di Traguardi: “Tanti esempi virtuosi a noi vicini, ma Verona? Abbiamo perso 22 posizioni rispetto all’anno scorso: siamo 67esimi. Inutile dire che nella gestione di rifiuti e trasporto pubblico siano tra i fanalini di coda di tutta Italia. Unico punto positivo la produzione di energia con solare, termico e fotovoltaico, ma abbiamo fortemente bisogno di un cambio di passo. Ricordiamoci che non si tratta di una semplice classifica, ma di cosa fanno le città per assicurare ai propri cittadini una qualità della vita migliore”.

“La classifica Legambiente sull’ecosistema urbano fotografa la situazione di una città fortemente penalizzata dall’assenza di politiche della mobilità, della gestione dei rifiuti e per il risanamento della qualità dell’aria. Consumiamo troppo suolo e prestiamo poca attenzione al verde pubblico nei quartieri. Basti dire che gli alberi in città sono appena 19 ogni 100 abitanti contro i 34 di Milano, i 32 di Mantova, i 64 di Brescia. I metri quadri di verde fruibile per abitante dai noi sono appena 28,2 contro i 48,8 mq di Mantova, i 62,9 mq di Ferrara oppure i 414,9 mq di Trento.

Da decenni le amministrazioni comunali che si susseguono sono incapaci non solo di smaltire efficientemente i rifiuti esistenti (la nostra differenziata risulta ferma al 48%) ma non sanno mettere in campo nemmeno una politica di riduzione della produzione dei rifiuti procapite, che da noi resta di quasi 1,5 kg per abitante al giorno. Continuiamo a sprecare troppa acqua, mentre sotto il profilo della qualità dell’aria imperversano ozono e polveri sottili a seconda della stagione. I fatti parlano chiaro: abbiamo un Piano per il risanamento della qualità dell’aria inapplicato da anni; un piano della mobilità sostenibile fermo una Variante urbanistica, la numero 23, che ha già tradito tutte le promesse di riduzione del consumo di suolo” – il commento di Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune.

Anche per il gruppo consiliare comunale del Partito Democratico – Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani – “conferma il grave distacco, in termini di efficienza nella gestione del territorio, tra la nostra città e gli altri grandi centri urbani che gravitano nella nostra stessa area di influenza, cioè l’asse del Brennero e l’area del Garda. Trento, Mantova e Bolzano, o la stessa Brescia, si posizionano infatti ai primissimi della classifica o comunque entro i primi 30, mentre noi restiamo ben al di sotto della metà“.

Una situazione di stallo grave che secondo i consiglieri sconta i continui tentennamenti dell’amministrazione “sui temi caldi quali la chiusura del ciclo dei rifiuti, la riduzione del consumo di aree agricole, la riorganizzazione della mobilità cittadina”.

 
 

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