All’Inferno e ritorno, questo quanto successo ieri al Bentegodi. Ottantacinque minuti di buio totale, con gli undici in campo in maglia gialloblù assolutamente inadeguati a calcare il terreno di serie A. Nel giorno dei festeggiamenti per i 120 anni, l’Hellas gioca la gara più brutta, sempre in affanno, mai in partita. Tutto vero fino a cinque minuti dal novantesimo, quando l’inzuccata di Ceccherini e il gesto balistico di Gaich ribaltano il Sassuolo (avanti fin dalla prima frazione con gol di Harroui) e tengono accesa la fiammella della speranza. Numeri alla mano, sarebbe obbligatorio crederci se non fosse che questo Verona è davvero poca cosa. Ma si sa’ cosa possa dare una vittoria come quella di ieri a livello di spirito e motivazione ma la speranza è ovviamente quella di rivedere la squadra di gennaio, per acciuffare in extremis una salvezza che ancora oggi è pura utopia.
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