Verona maglia nera per contagi da Covid-19 suo lavoro

 
 

Secondo il recente rapporto INAIL appena presentato (https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-veneto-scheda-regionale-covid-31-dicembre-2020.pdf), i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131.000 casi. In questo scenario il Veneto rappresenta il 9,7% dei casi sul totale nazionale, pari a 12.735 lavoratori contagiati. Di questi 9.388 sono donne (73,7%), mentre 3.347 (26,3%) sono uomini.

Verona e provincia sono maglia nera con 3.377 casi, di cui 2.500 donne e 877 sono uomini, che descrivono un’incidenza del 26,5% sul totale regionale.

Una lettura del report, e del suo trend crescente, la forniscono gli esperti legali che osservano come nel rapporto azienda e lavoratore in materia di Covid vi sia un aspetto di criticità nel rapporto con le ATS, Agenzia di Tutela della Salute: “L’impasse – spiega l’avv. Irene Pudda di Rödl & Partner, esperta in privacy & labour compliance – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’ATS le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’ATS che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena.”

Il rischio, così facendo, è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.

“Tuttavia non si può fare diversamente – chiarisce l’avv. Pudda di Rödl & Partner – La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione.”

Nel dettaglio della rilevazione dell’INAIL in Veneto le denuncie di infortunio causa Covid-19 sono per il 26,5% dei casi localizzate nella provincia di Verona con 3.377 infortuni, seguita da Treviso con 2.278 casi (17,9%), Vicenza con 2.187 (17,2%), Venezia con 1.912 casi (15%), Padova con 1.759 casi (13,8%), Belluno con 844 casi (6,6%), Rovigo con 378 casi (3%)

 
 

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