Casa degli immigrati vs Casa dei veronesi. E’ bagarre politica

 
 

“Nasce la “Casa degli immigrati”, ideata e realizzata dalla giunta Tommasi. Cinque alloggi di edilizia popolare dell’Agec saranno adesso utilizzati da una ventina di migranti. Una scelta, quella dell’amministrazione Tommasi, che conferma per l’ennesima volta l’attenzione ed una particolare sensibilità da parte dell’attuale giunta nei confronti dei cittadini extracomunitari e delle loro necessità. Bene, ne prendiamo atto, ma si ricordino il sindaco ed i suoi assessori, che in città ci sono centinaia di famiglie veronesi nelle stesse gravi e critiche condizione di povertà e precarietà abitativa”.

Lo affermano Matteo Gasparato e Paolo Rossi, rispettivamente presidente e consigliere comunale di Verona Domani.  

“I soldi per realizzare progetti e dare risposte ai cittadini veronesi solitamente non si trovano mai, adducendo tra le varie colpe e responsabilità, la mancanza di fondi elargiti dal governo o altre motivazioni. Nonostante ciò, nel caso dei 20 stranieri precedentemente ospitati al Ghibellin Fuggiasco, l’amministrazione comunale ha prontamente trovato risorse ed alloggi popolari, annunciando in pompa magna la nascita della Casa dell’Immigrato e di un’Agenzia Sociale per l’Abitare. Sarà rivolta anch’essa ad immigrati o la giunta Tommasi incomincerà ad occuparsi finalmente anche della drammatica situazione in cui versano numerosi cittadini veronesi vessati dal caro-bolletta (Agsm e Amia, amministrate entrambe dal centrosinistra, applicano le tariffe tra le più care d’Italia) e dal caro-affitti?” 

I 2 esponenti del movimento proseguono: “Auspichiamo che gli immobili destinati a questa iniziativa vengano salvaguardati dai nuovi inquilini e che vengano restituiti in futuro in adeguate condizioni a tutela del patrimonio immobiliare pubblico, accumulato con il risparmio e con risorse dei cittadini veronesi. Cittadini e famiglie veronesi che meritano la stessa attenzione e le stesse risposte date dal Comune e dall’Agec nei confronti dei poveri migranti. Pensiamo, tra gli altri, ad una categoria troppo spesso ignorata come quella dei padri separati costretti a vivere in automobile o a quelle famiglie in condizione di povertà che da anni cercano soluzioni  rivolgendosi all’amministrazione senza trovare nessuna risposta.

Aspettiamo quindi quanto prima – concludono Gasparato e Rossi – anche la nascita della “Casa dei Veronesi”.

“Nessuna norma raggirata, nessuna graduatoria saltata, nessuno schiaffo alle persone oneste che attendono in graduatoria. Bensì, una risposta concreta al grave problema dell’emergenza abitativa, che non solo viene attuata nel pieno rispetto delle normative ma permette anche di riqualificare alloggi lasciati in passato nell’incuria, rimettendoli così nel mercato.  

L’assessora alle Politiche sociali e abitative Luisa Ceni risponde a tono alle polemiche sollevate dal alcuni esponenti del Centro destra all’indomani dell’assegnazione da parte di Agec alla Cooperativa La Casa per gli Immigrati che, come previsto dal Regolemento di Agec, ha presentato un progetto con copertura finanziaria di circa 120 mila euro per la sistemazione di 5 alloggi Agec da riattare e da assegnare a 20 persone in stato di emergenza abitativa, con regolare permesso di soggiorno e che lavorano in aziende veronesi.  

“Mentre dagli enti di Governo nulla viene fatto per risolvere un problema sempre più diffuso e traversale che riguarda persone di ogni ceto e professione e per il quale le amministrazioni locali da anni ormai chiedono interventi strutturali, noi come Comune mettiamo in atto tutte le azioni possibili per far fronte a questa criticità e dare risposte al maggior numero di persone in situazioni di disagio. A tale scopo, lo scorso settembre, il Consiglio comunale ha approvato la modifica al Regolamento di Agec che, in merito all’assegnazione degli alloggi a canone convenzionato di Agec, prevede tale possibilità in relazione ad Associazioni e Onlus che si offrano di effettuare interventii di manutenzione, riparazione o adeguamento degli immobili sfitti, raddoppiando di fatto le modalità con le quali le istituzioni pubbliche e le forme organizzate della società civile possono contribuire alla gestione dell’emergenza abitativa e alla cura del patrimonio residenziale pubblico. Una possibilità già usufruita da altri enti ed associazioni del Terzo Settore, come la Pia Opera Ciccarelli- precisa l’assessora Ceni-. Siamo consapevoli che si potrebbe fare di più ma agiamo con le risorse e i mezzi che abbiamo a disposizione, abbiamo chiesto maggiore disponibilità alla Regione in ambito di edilizia residenziale pubblica, così come sono constanti gli appelli al Governo da parte di una rete trasversale di amministratori locali. E gli esponenti veronesi in Regione o al Governo, cosa fanno oltre che strumentalizzare a scopo elettorale iniziative di rilevanza sociale?”.  

Quanto alla tipologia dei cittadini che abiteranno gli alloggi Agec, l’assessora sottolinea che “si tratta di persone in stato di forte disagio, con permesso di soggiorno e regolare lavoro che avranno l’opportunità di integrarsi nel contesto sociale, evitando di creare situazioni di grave marginalità che potrebbero sfociare in situazioni ancora più problematiche”.