“Verona collùsa con Putin”. “Patetico delìrio russofobo vestito da intimidazioni”

 
 

Ho interrogato il Presidente Draghi ed il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese perché diventino pubbliche le iniziative urgenti da adottare per garantire la trasparenza della vita democratica, nonché per contrastare quella pericolosa influenza e per sapere se, nelle tante occasioni, i soggetti de quo siano stati accompagnati da collaboratori e se siano noti i profili dei medesimi”.
Queste le parole del senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D’Arienzo il quale, da una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi, ha voluto così lanciare sospetti ed insinuazioni relativamente a “relazioni politiche e intrecci ideali con la Russia funzionali a creare condizioni favorevoli al percorso politico di Putin e all’espansione degli interessi economici russi nonché per favorire l’affermazione di un pensiero ortodosso e conservatore su temi quali la famiglia e i diritti civili“.

A non far dormire sonni tranquilli al senatore D’Arienzo sarebbero dunque i rapporti politici instaurati tra alcuni politici dell’area scaligera e la Federazione Russa, sfociati in alcuni eventi.

Non si è fatta attendere la dura replica dell’Associazione Veneto-Russia firmata dal suo presidente Palmarino Zoccatelli e che pubblichiamo di seguito in modo integrale.

Il senatore piddino Vincenzo D’Arienzo, preso da delirio di onnipotenza e russofobia, pretenderebbe che a Verona fossero escluse liste e candidati ritenuti vicini alla Federazione Russa e al suo Presidente Putin (cfr l’Arena del 06/04/2022) e che fossero indagati e perseguiti “per pericolo di spionaggio”, tutti coloro che in qualche modo operano per un dialogo di amicizia e collaborazione con il mondo russo post sovietico (cfr l’Arena del 10/04/2022).
Quando a Mosca governavano i comunisti internazionalisti, che internavano i dissidenti e perseguitavano il cristianesimo, a D’Arienzo andava bene ed era loro amico, ora che invece c’è la nuova Russia post sovietica di Putin, che difende i valori morali tradizionali cristiani e si oppone alla deriva relativista occidentale, non gli va più bene e fa l’atlantista. Il suo criterio di scelta è semplice: “Chi è che distrugge meglio ciò che rimane dei valori tradizionali cristiani? Sono i comunisti sovietici? Sostengo loro; Sono oggi il “deep-state” USA dei democratici Biden/Obama/Clinton, la NATO e la UE? Sostengo loro”.
Insomma sempre dalla parte di chi distrugge meglio ciò che resta della Cristianità (e anche di chi gli garantisce meglio la sua carriera politica). Complimenti D’Arienzo!

Tutte le sue patetiche congetture sulle pericolose attività filo russe che si svolgerebbero a Verona (attività sempre svolte alla luce del sole per quanto ci riguarda) e le sue interrogazioni al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno, assumono il tono di intimidazioni e veri e propri inviti a perseguire e discriminare tutti coloro che operano per costruire pacifici rapporti di amicizia con il mondo russo e si pongono con obiettività rispetto a ciò che sta accadendo in Ucraina e nel Donbass, senza bersi la quotidiana propaganda mainstream atlantista, sempre intrisa di menzogne.

Caro senatore D’Arienzo, è sempre più palese a tutti la malafede di chi vorrebbe attribuire alla Russia e al suo presidente Putin ogni colpa e responsabilità, per tutto ciò che sta accadendo in Ucraina, quando si sa benissimo, e lo sa anche lei, che la verità è ben diversa e cioè che sono stati gli USA e la NATO, ad aver spinto la Federazione Russa a fare ciò che sta facendo, un intervento militare di autodifesa (avere l’Ucraina nella NATO significava avere basi missilistiche nucleari americane a soli 5 minuti di volo da Mosca) e di difesa delle popolazioni russofone del Donbass, che diversamente sarebbero state vittime della ferocia nazionalista ucraina (genocidio). E’ singolare vedere lei e il suo partito dalla parte dei nazionalisti ucraini e votare a favore dell’invio di armi a questi bei personaggi che si richiamano a Bandera e ad Hitler e che andranno solo al massacro, allungando invece che ridurre i tempi del conflitto e portando l’Europa sull’orlo di una nuova Guerra Mondiale, che sarà quasi certamente nucleare. E tutto questo per continuare a fare i servi degli USA?

Ma la ragione, lo dice lei nell’intervista su l’Arena del 10 aprile scorso, è il rischio di “radicamento e diffusione di idee conservatrici sui diritti…”, tradotto: la Russia di Putin va fermata perché si oppone ai diritti LGBT…, che invece sono il motivo di esistere dell’occidente atlantista scristianizzato, a cui lei tanto si gloria di appartenere. Chi sono i fanatici???”.

 
 

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