Verona alla canna del gas (Arrivano i Lanzichenecchi)

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Dopo l’en plain in Cattolica, con mire borsistiche, altre “eccellenze veronesi” che sostengono la città, non ce ne sono più.

Prendo atto che ormai il terreno di conquista lombardo-veneto sia Verona, giusto a metà tra Milano e Venezia, e prendo atto che a Verona, l’indolenza dei ricchi, che in ogni caso tali rimangono, offra al primo che passa la possibilità di razziare i pezzi pregiati.

Dopo il Catullo, ora anche AGSM. Poi rimarrà, forse, la Fondazione Arena.

Chi governa appare sotto tutela, e chi tutela sembra non abbia nemmeno le idee chiare, o chiarette… visto il nuovo (già esisteva) progetto del museo del vino.

Specchietti per allodole?

Sarebbe meglio concentrarsi sul giocare le partire importanti per il territorio tutto, invece che riempire i bicchieri e svuotare i polmoni con discorsi di bassa lega.

E sì che di persone che si possono davvero impegnare, e che ne avrebbero le capacità, in città se ne trovano.

Non certo il precedente sindaco che cerca sempre la ribalta, cavalcando problemi che ha lasciato aperti lui, pur di prendersi rivincite non sue.

Basterebbe lanciare un sondaggio, non pilotato, per avere dei riscontri, e basterebbe avere un po’ di lungimiranza per vedere una città differente. Oddio non i 15/20 anni che serviranno per avere il CentralPark dello scalo merci, ma anche solo i 5 per vedere sistemate le mura cittadine, l’arsenale, i marciapiedi, le strade e i giardini.

Troppo facile.

Intanto credo che gasato o al forno, ma in ogni caso con regolare bolletta, assisterò all’epilogo di questa storiaccia, con l’auspicato intervento della Giustizia, che si è raffigurata bendata, per significare l’imparzialità, ma che dovrebbe avere gli occhi ben spalancati per vedere gli scempi.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here