Veneto, nuova legge che riconosce e promuove le comunità energetiche

 
 

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità, nel tardo pomeriggio di ieri, il progetto di legge che riconosce e promuove le comunità energetiche. La nuova norma favorisce la costituzione di gruppi di autoconsumo, formati da soggetti pubblici e privati, che si associano per la produzione, l’accumulo e il consumo di energia da fonti rinnovabili. Il relatore del provvedimento Marco Andreoli, consigliere regionale della Lega e presidente della Terza Commissione, che si occupa di politiche economiche e dell’energia, esprime soddisfazione: “Il progetto di legge della giunta regionale raccoglie una sfida importante e proietta la nostra Regione nel futuro, dopo mesi di lavoro e di confronto in Terza Commissione. Un impegno comune da parte del Consiglio regionale, che dimostra come ci sia grande consapevolezza sulla strada da percorrere. Ci auguriamo che anche i cittadini veneti comprendano le opportunità legate alle comunità energetiche, che rappresentano un modello innovativo di approvvigionamento, distribuzione e consumo di energia, con l’obiettivo di agevolare la produzione e lo scambio di energie generate principalmente da fonti rinnovabili”. Secondo Andreoli “dobbiamo guardare al domani. Si fa un gran parlare di caro energia e le prospettive non sono rosee, per questo è fondamentale puntare sull’autoproduzione, nell’ottica del risparmio e dell’efficientamento energetico. Questi gruppi di autoconsumo hanno lo scopo di contenere i costi e produrre benefici per i soci della comunità”.

I nove articoli della legge definiscono le comunità energetiche, ad esempio le famiglie di un condominio, e stabiliscono gli obiettivi di autoconsumo e non di profitto. La norma prevede che questi gruppi siano soggetti produttori di energia e che la quota prodotta destinata all’autoconsumo da parte dei membri sia almeno il 60% del totale.

L’energia che non viene consumata, ma viene condivisa con altri membri della comunità, viene inoltre riconosciuta e rimborsata dal GSE per una quota di 18 centesimi per kWh.

“Per molte realtà, pensiamo ai condomini, alle scuole, ma anche agli enti locali, può rappresentare un importante risorsa economica, per la durata di 20 anni”, continua Andreoli.
La Regione Veneto ha deliberato inoltre forme di finanziamento per gli impianti da fonti rinnovabili e si è impegnata a istituire un tavolo regionale per il risparmio energetico. L’obiettivo è quello di diffondere e promuovere la norma, con l’individuazione di buone pratiche per la riduzione dei consumi energetici. La nuova legge porta inoltre in dote 250mila euro per il 2023 e altrettanti per il 2024, più 100mila euro per il 2022, per il sostegno delle spese di avvio e per la sensibilizzazione, la promozione e la facilitazione delle comunità.

“Con questo progetto di legge la Regione Veneto risponde concretamente a una sfida determinante per il futuro del nostro territorio e delle famiglie, offrendo nuove opportunità ai cittadini. L’impegno maggiore da parte della politica sarà quello relativo alla promozione di questo provvedimento strategico”, conclude Andreoli.

 
 

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