Vendita quote A4. Bertucco: “Inutile se non si reinveste su un obiettivo concreto e condiviso”

 
 

Il Comune di Verona è pronto a vendere l’intero pacchetto azionario detenuto nella società A4 Holding Spa. Lo ha deciso la giunta comunale deliberando la cessione delle quote comunali, pari al 4,648 per cento del totale. Ben 86.217 azioni ordinarie che verranno alienate mediante asta pubblica con un prezzo base di 304,60 euro ciascuna, per 26 milioni 261 mila 698 euro.

Si tratta dell’ultimo socio pubblico con un pacchetto significativo, dopo l’acquisto nel 2017 di gran parte delle azioni da Re.Consult Infrastrutture Spa.

Rimangono infatti Provincia di Vicenza con il 2,05%, Camera di Commercio di Brescia 1,57%, Camera di Commercio di Padova 1,35% e Provincia di Brescia 0,09%.

“La dismissione, giusta e sacrosanta, della partecipazione comunale in A4 rischia di trasformarsi nell’ennesimo spreco di risorse pubbliche se non viene accompagnata da un piano di razionalizzazione complessivo delle partecipazioni comunali e soprattutto se non si dichiara un obiettivo concreto e condiviso sul quale reinvestire i proventi delle dismissioni e risparmi delle razionalizzazioni“.

Questa la reazione a caldo del consigliere comunale Michele Bertucco.

“In tempi – continua – non sospetti sono stato tra i primi a sostenere l’opportunità di liberarsi di questa partecipazione. Come più volte certificato anche dagli uffici, all’interno dell’A4, ormai completamente privatizzata, il Comune non poteva più svolgere alcun ruolo utile alla comunità. Ma nel momento in cui l’assessore alle Partecipate afferma genericamente che i 25 milioni di euro verranno spesi “per il territorio” è lecito sospettare che finiranno in realtà nel calderone del bilancio comunale.

Il tutto mentre nelle altre 105 partecipate (solo Roma Capitale fa peggio di Verona in Italia) continuano ad imperversare doppioni, sprechi ed inefficienze, con consigli di amministrazione interamente lottizzati politicamente e direttori generali non sempre all’altezza della situazione. Entro la fine dell’anno l’amministrazione è tenuta ad aggiornare il suo piano di razionalizzazione ma la discussione non è nemmeno iniziata.

La città avrebbe bisogno di ingenti investimenti in settori specifici, ad esempio la mobilità, queste sono le premesse per l’ennesimo gigantesco sperpero di denaro pubblico”.

 

 
 

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