Vasta area boschiva a Nord della città. Alla Regione il Comune ne ha chiesto la gestione

 
 

Il Comune di Verona, coadiuvato dal Museo di Storia Naturale e in rappresentanza anche dei comuni di Negrar e Grezzana, ha chiesto alla Regione del Veneto di essere intestatario del sito Sic ‘Rete Natura 2000’, la vasta area boschiva situata a nord di Verona in cui si trova la Val Borago la cui proprietà sta per essere trasferita al Comune.

Con questa richiesta si andrà a preservare un enorme polmone verde a nord della città, diventando così accessibile ai visitatori. Alcune zone saranno interdette al pubblico perché oggetto di cure ad hoc, mentre in altre saranno istituiti percorsi, promosse visite guidate e iniziative aperte a tutti, coinvolgendo anche le scuole. Verranno inoltre catalogate le tante specie arboree presenti, con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza ai temi ambientali e alle sfide climatiche che ci aspettano nei prossimi decenni.


Come è noto, la Val Borago è l’area boschiva di oltre 38 ettari, a nord ovest della Zona speciale di Conservazione Borago-Galina, fra i Comuni di Negrar e Verona, che aveva rischiato di diventare privata perché messa all’asta, con il rischio di una trasformazione ad uso agricolo per la realizzazione di vigneti. Era quindi partita un’azione trasversale e popolare, attraverso l’associazione Il Carpino, a cui hanno aderito i Comuni di Verona e Negrar e il Ministero dell’Ambiente. Grazie al coinvolgimento della Prefettura, gli enti pubblici hanno trovato un accordo con Banca Intesa Sanpaolo, che ha acquistato l’area all’asta in modo da trasferirla ai Comuni. In attesa dunque di ultimare la procedura di donazione, il Comune di Verona si è fatto capofila di un’altra importante iniziativa di tutela ambientale legata a quella zona.


“In vista dell’acquisizione della Val Borago, insieme ai Comuni di Negrar e Grezzana abbiamo chiesto alla Regione di poter gestire e valorizzare al meglio tutta l’area SIC, analizzando e tutelando le tante specie presenti – spiega l’Assessore all’Ambiente Segala -. La richiesta è stata fatta da noi perché abbiamo il Museo di Storia Naturale e gli uffici dell’Ambiente che hanno competenze specifiche. Attualmente ci sono tante auto e moto che vanno in quel sito, disturbando e rovinando l’ambiente naturale. Per questo sarà fondamentale mettere a norma ogni aspetto, in modo da poter permettere la migliore e più giusta fruizione da parte dei cittadini. Questa iniziativa dimostra che uniti si vince”.

 
 

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