Valdegamberi a Riello, “Operazione A2a-Agsm una truffa, altro che poltrone”

 
 

Giuseppe Riello definisce lo stop al progetto di acquisizione di Agsm da parte di A2a una questione di poltrone e un ritorno alla Prima Repubblica. Premetto che la persona meno titolata a parlare di poltrone credo sia proprio Riello che, a quanto pare, ne colleziona parecchie: Presidente della Camera di commercio, Presidente di Aerogest, Vice Presidente di Unioncamere e Vice Presidente di Fondazione Arena. Appare fuori luogo anche il richiamo alla Prima Repubblica, in tono solo spregiativo, quando sono stati proprio esponenti politici di quei tempi a creare o rafforzare  realtà come l’Aeroporto Catullo, la Fiera, il Quadrante Europa e l’Agsm mentre, d’altro lato, sono proprio soggetti come Riello che hanno contribuito a smontarli, pezzo dopo pezzo, non senza gravi responsabilità.

Ma entriamo nel merito dell’operazione. Credo che nessun imprenditore serio accetterebbe mai un progetto simile per la propria azienda. Consegnare tutto il patrimonio di Agsm e Amia (beni e clienti) in una società il cui controllo economico, per clausole societarie, è in capo a un soggetto terzo che conferisce il solo 30% mi pare più un furto che un’operazione vantaggiosa per i veronesi. Non è vero che il mondo imprenditoriale veronese fosse tutto favorevole. Nemmeno tutti i rappresentanti di confindustria lo sono. Apindustria e altre categorie hanno espresso più volte la loro contrarietà. Persone esperte che hanno valutato il progetto lo hanno considerato una circonvenzione di incapaci. Per fortuna che non tutta la classe politica veronese è fatta di sprovveduti, come crede Riello, e qualcuno ha avuto il coraggio di dire “no”, guardando agli interessi della collettività e non alla prossima poltrona del Riello di turno.

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here