Uscito il bando Capitale della Cultura. Traguardi: “Verona non stia a guardare”

 
 

C’è tempo fino al 16 dicembre per la manifestazione d’interesse. Il 2 marzo è la scadenza per presentare il dossier della candidatura (http://bit.ly/34ecrhq). Traguardi rilancia la sfida sul bando del Mibact: Verona Capitale italiana della cultura è un’occasione per rilanciare la città e i suoi quartieri attraverso il ricchissimo patrimonio culturale scaligero.

 «In Consiglio ci batteremo affinché Verona metta in piedi al più presto un gruppo che lavori al dossier di candidatura, coinvolgendo tutte le istituzioni e gli operatori culturali di cui la città è ricca. Bisogna fare squadra anche e soprattutto con le forze produttive del nostro territorio, come insegnano gli altri casi di città vincitrici del bando» afferma Tommaso Ferrari, leader di Traguardi Verona, commentando la pubblicazione, da parte del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, del bando per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura, che prevede lo stanziamento di un milione di euro. «Verona deve diversificare il suo turismo, orientando i flussi anche al di fuori del centro storico e innalzando l’asticella della qualità della sua offerta. Questo bando può essere l’occasione per far fare alla cultura scaligera un vero salto in avanti».

«Già due anni fa Traguardi ha promosso un incontro in Sala Maffeiana per approfondire il tema della candidatura di Verona», aggiunge Pietro Giovanni Trincanato, presidente del movimento civico. «In quell’occasione era emerso con chiarezza che, per essere davvero competitiva, Verona non può puntare su ciò che esiste già, ma su quello che manca per arricchire e integrare la sua offerta culturale. Il bando del Ministero parla chiaro: per vincere, la cultura dev’essere utilizzata per sviluppare coesione sociale, integrazione, sviluppo economico e benessere individuale e collettivo. Non solo, il progetto presentato dev’essere anche coerente con l’Agenda 2030. Tutti temi che ci stanno a cuore, e su cui Verona può e deve lavorare seriamente».

«La scadenza è vicina – conclude Ferrari –Ci auguriamo che, a due anni dal nostro invito a mettersi al lavoro, l’Amministrazione sia pronta. In caso contrario, sarebbe un’amara sconfitta per i veronesi e per l’immagine della città».

 
 

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