Un’esercitazione e il parco comunale del monte Rocca è stato messo in sicurezza

 
 

Dieci squadre della protezione civlle dell’A.N.A. – Associazione Nazionale Alpini – sezione di Verona, hanno tenuto oggi una importante esercitazione di protezione civile a Caldiero che ha messo in sicurezza il parco comunale del monte Rocca. Infatti a seguito della violenta tromba d’aria dello scorso agosto l’area boscata è stata chiusa per la presenza di una cinquantina di piante divelte, per molte piante pericolose e per decine di rami secchi cadenti.
Settanta tra motoseghisti specializzati, operatori PLE, rocciatori e logisti hanno provveduto quindi a tagliare le di piante di conifere sradicate e pericolose per la pubblica incolumità che inibivano l’accesso al parco.


Il coordinatore Carlucci Fllippo, coadiuvato dai vicecoordinatori Zorzi Emanuele e Franco Foresti e con i capisquadra hanno condotto l’esercitazione che ora restituisce una parte del parco all’uso pubblico. «Abbiamo sfruttato questa opportunità di mettere in sicurezza il parco del monte Rocca per effettuare una esercitazione coinvolgendo i nuovi volontari, freschi di corso, e verificare così le loro abilità sul campo. Contestualmente abbiamo messo alla prova l’operatività dei venti motoseghisti esperti che già avevano affrontato boschi in situazione difficile nel bellunese a seguito della tempesta Vaia.
Questa esercitazione – prosegue il coordinatore Carlucci –ci ha permesso di esercitarci nel taglio delle piante sradicate e nel difficile sezionamento delle piante a terra, incastrate tra loro.»
Le dieci squadre, provenienti dai gruppi di Protezione Civile dell’A.N.A. della provincia di Verona, hanno messo in campo un miniescatore, un camion con grù, una cippatrice, l’officina mobile e un automezzo di segreteria operativa per simulare un intervento post-temporale.


«Dopo un primo intervento di eliminazione delle piante più pericolose eseguito in settembre – sottolinea il Sindaco Marcello Lovato che ha seguito la logistica dell’esercitazione – abbiamo atteso fino ad oggi per verificare gli esemplari da salvare. Purtroppo – ricorda Lovato che anche professionalmente segue il settore forestale – le conifere piantate negli anni cinquanta sui terrazzamenti ex coltivi del monte Rocca hanno radici superficiale e non sono stabili. E’ stato un triste spettacolo quello che fino a poco fa si presentava a chi saliva sul Monte Rocca: piante di 20-30 metri rovesciate con le radici scoperte e un parco devastato, con danni alle infrastrutture».


Tavoli, panche e percorso salute sono infatti stati distrutti dalle piante cadute il 29 agosto 2020.
Il parco del monte Rocca è l’ultima propaggine dei monti Lessini, una modesta altura di 81 m che si erge sulla pianura. qui sorgeva un castello distrutto da Ezzelino da Romano nel 1233. Nell’ottocento il dottor Parisi sulle rovine del Castello costruì una singolare costruzione ottagonale e un castello che il Comune di Caldiero acquisì negli anni sessanta.


«Un grazie va a tutti i volontari intervenuti, in particolare al coordinatore Carlucci e al caposquadra del gruppo ANA Valdalpone, Lorenzoni Gianfranco, che attraverso questa esercitazione permettono ora di rendere agibile già da domani parte del parco ai ragazzi dei centri estivi» conclude Lovato.

 
 

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