Enrico Brigi
La marcia del Verona sembra inarrestabile. La partita di La Spezia, sulla carta tutt’altro che facile, alla fine non ha creato particolari grattacapi ai gialloblù che hanno avuto ragione dei padroni di casa con un sonoro quattro ad uno.
La squadra ligure, allenata anche quest’anno da Mimmo Di Carlo, è apparsa a tratti addirittura impotente davanti alla netta superiorità palesata da Pazzini & c.
Chiusa in vantaggio la prima frazione di gioco, gli uomini di Pecchia hanno messo in ghiacciaia la vittoria nella ripresa con le reti di Fossati – premiato da Sky come miglior realizzazione di giornata – e Romulo.
Assistendo all’incontro – non ce ne vogliano i tifosi spezzini – si è quasi avuta l’impressione che se la “premiata ditta” composta per l’occasione da Pisano e Nicolas non avesse confezionato il più classico dei regali in occasione del rigore, difficilmente i padroni di casa avrebbero trovato la via della rete.
I gialloblù sono sembrati componenti perfetti di un sofisticato ingranaggio che già da qualche settimana ha iniziato a girare a meraviglia, senza accusare battute a vuoto degne di nota.
Sugli scudi sale questa volta Marco Fossati autore di una prestazione maiuscola impreziosita dalla sua prima doppietta da professionista. Il giovane centrocampista ex-Cagliari, partito Viviani per Bologna, ha preso in mano le redini del gioco gialloblù, dimostrando di avere tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori playmaker della serie cadetta.
Oltre a Fossati, però, è ancora una volta l’intera squadra a salire agli onori della cronaca, facendo sembrare quasi “facile” una partita che alla vigilia presentava più di qualche insidia.
Il dubbio in casi come questo diventa spontaneo: “… troppo forte il Verona oppure troppo deboli gli avversari sino ad ora incontrati? …” Risposta decisamente non semplice da dare anche se per quello che si è visto sino ad ora, dopo quasi un terzo di torneo, la prima teoria sembrerebbe trovare maggior riscontro.
Mettendo da parte la sconfitta di Benevento – maturata peraltro per una maligna combinazione di eventi negativi – nei rimanenti incontri disputati dai gialloblù, nessun avversario è parso onestamente in grado di metterli seriamente in difficoltà.
La pluriennale storia del campionato cadetto insegna, tuttavia, che il cammino è ancora lungo e complicato perché le principali antagoniste hanno tutto il tempo per rimettersi a correre, senza dimenticare la mai remota eventualità dell’entrata in gioco di qualche outsider.
Pieno merito comunque alla “macchina” guidata da Fabio Pecchia che con grande serenità si può permettere di guardare tutti dall’alto. Il potere, del resto, logora chi non ce l’ha…..