Una città allo sbando o sbandati organizzati?

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Manifestazioni, slogan volgari, tracotanza di tette e culi mostrati, con voglia di trasgredire per ottenere le copertine di giornali e, magari, anche ulteriori diritti, oltre a quelli già riconosciuti.

Siamo finiti nel girone dei lussuriosi, a un anno dalla celebrazione di Dante.

Questo per stigmatizzare la manifestazione blasfema (cartelloni zeppi di bestemmie), di sabato pomeriggio, una manifestazione che si voleva far sentire, ma soprattutto vedere.

Più che scioccato sono triste, triste nel vedere quanta poca cultura sia nei nostri giovani che subiscono, partecipando attivamente, il finto pensiero unico, perché di pensiero pensato non ce n’è l’ombra, e ingrossano le fila della pecore destinate al macello.

Passata la festa del fine settimana, restano gli altri sbandati.

Uno tra gli altri, in cerca di autore, fa la passerella ma non ha proposto nulla di concreto, e la città è ferma.

L’altro, quello prima di lui, raccoglie gli sbandati e ricostituisce la banda.

I noti notabili s’ingrassano stringendosi nuovamente al loro vecchio capo e, tronfi per il nuovo rinnovato potere, marciano compatti verso il governo dei gangli cittadini.

Caro Sindaco, dire al suo amico Riello, caro amico, parla per te, i temi importanti della città li decido io, era difficile?

O anche Lei pensa che i proclami del Presidente della Camera di Commercio siano condivisibili?

Tenere nel cassetto i progetti di sviluppo e non renderli pubblici per dare voce a chi è governato da Lei, le sembra corretto e condivisibile?

Far cadere sul territorio 500 milioni di euro, in un momento difficile come questo, è un’eresia per chi ha già deciso di che morte dovremo morire?

In tutto ciò chi ci perde è la Lega, quella che oggi potrebbe tutto, quella che ha il consenso e che potrebbe amministrare la città con forze giovani e fresche, capaci di una visione di lungo periodo.

Invece si ritrova a vedere il passato che ritorna.

Sbandati disorganizzati.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

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