Un Sindaco verde per Verona

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

Verona ha bisogno di un Sindaco verde. La città può e deve uscire dall’immobilismo alla quale l’ha condannata l’Amministrazione Sboarina. Vogliamo un Sindaco verde, che sappia affrontare con competenza e decisione l’urgentissima transizione ecologica, energetica, economica, etica.

Ci rivolgiamo a tutti, la nostra proposta è aperta a chiunque abbia voglia di collaborare. Guardiamo con particolare attenzione ai giovani che voteranno per la prima volta; vogliamo offrire loro l’occasione di un voto ecologista, sostenibile, per il futuro. Un Sindaco verde ora è possibile, per chiamare a raccolta le energie e le risorse migliori della città. La sclerotica divisione in “montecchi e capuleti” che ha bloccato Verona, deve finalmente essere superata. Un Sindaco verde può valorizzare il meglio che c’è a sinistra, al centro, a destra. Unica discriminante, la scelta democratica. Un Sindaco verde può trasformare, finalmente e davvero, Verona in città europea.

Il programma, per noi, è la premessa per l’apertura di qualsiasi tavolo di discussione.

Le tre priorità sono: ambiente, salute, clima.

– L’impatto dell’ambiente sulla salute è determinante. L’aria inquinata della nostra città è la prima causa dei problemi respiratori e polmonari e delle allergie che coinvolgono le giovanissime generazioni.

– Le emissioni di Co2 che le attività produttive, il riscaldamento e il traffico diffondono, sono una concausa delle variazioni climatiche che portano a quei fenomeni estremi che tanti danni hanno provocato anche a Verona.

– La rigenerazione urbana è un’occasione straordinaria per la ricerca, le nuove tecnologie, la digitalizzazione, gli investimenti di capitali e l’impiego di nuove professioni e di nuove competenze soprattutto giovanili.

I problemi fondamentali di Verona sono sostanzialmente sempre gli stessi da oltre trent’anni, che nessuna amministrazione, di centrodestra o centrosinistra, è riuscita a risolvere.

– La mobilità non si è evoluta, anche se il numero dei mezzi sulle strade è aumentato esponenzialmente (non si è realizzata la Tranvia, non si è realizzato il traforo, il filobus è al palo, il parco autobus è obsoleto).

– La pianificazione urbana è stata delegata agli appetiti dei costruttori (sviluppo disordinato nelle periferie, proliferazione dei centri commerciali, stato di abbandono di edifici storico-monumentali).

– Non si è sviluppata una politica di tutela ed espansione dei parchi urbani (Central Park, Parco dell’Adige, Parco della Mura); manca un adeguato piano del verde urbano, elemento vitale anche per gli animali domestici e selvatici ospiti dell’ambiente veronese.

– La città non ha saputo rinnovarsi; l’offerta culturale, turistica, artistica, è caratterizzata dall’inerzia, vive sugli allori del passato (stagione lirica senza impulso, mancato sistema museale, strutture ricettive insufficienti e inadeguate).

La pandemia ha impoverito la società. Le donne sono state le più penalizzate nella perdita di occupazione, in particolare le donne sole con figli minori. Gli anziani sono stati i più colpiti dalla malattia, spesso lasciati in solitudine. È a queste persone fragili che la società veronese deve offrire servizi e opportunità di reinserimento, così come si devono allargare le tutele sociali a sostegno delle famiglie e dei soggetti più deboli. La ripresa economica deve essere intesa anche come occasione funzionale alla coesione e inclusione sociale, per vecchi e nuovi veronesi.

Nella fase post pandemica l’economia verde offrirà molte nuove opportunità occupazionali. Ci vorrà, quindi, un’attenzione particolare alla legalità, per sbarrare le porte a qualsiasi appetito illecito: le ecomafie sono pronte ad operare anche nel nostro territorio.

Occorre ripartire con uno sguardo sul futuro.

Il ruolo delle città nella costruzione del futuro green, sarà centrale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che impegnerà tutte le energie dell’intero sistema paese da qui al 2050, vedrà proprio le città come principali protagoniste del cambiamento, città che sempre più ospiteranno migranti ambientali, in fuga da paesi già colpiti dalla crisi climatica. Anche Verona dovrà sapersi riconvertire, ammodernare, ripensare per essere ambientalmente sostenibile.

Per utilizzare al meglio le risorse europee destinate alla rinascita delle città ci vuole un Sindaco Verde: il Sindaco di eco-Verona.

Verdi di Verona

Europa Verde

Mao Valpiana

 
 

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