Un pianeta, una salute globale; le responsabilità di ognuno nelle allergie su Salutarmente.it

 
 

Riscaldamento globale e allergie sempre più aggressive: potrebbe esserci un nesso

Gli esperti del settore sono tutti concordi nell’affermare che, nell’ultimo periodo, le allergie sono diventate progressivamente più aggressive e difficili da debellare e il tutto potrebbe essere causato dall’inquinamento ambientale e del riscaldamento globale. Questo perché, stando a quanto spiegato da alcuni studi dell’ultimo periodo, l’alta concentrazione di anidride carbonica nell’aria ha portato il polline a essere sempre più allergenico ed è per questo motivo che le reazioni allo stesso sono diventate più violente e difficili da curare.

Entrando nello specifico del discorso, è utile sottolineare che, sebbene sia la primavera la stagione a più alto rischio allergia, quest’ultima può colpire tutto l’anno, dato che sono diversi i pollini allergenici. Abbiamo, ad esempio, quelli di frassino, di quercia, di betulla, di acero, che sono tipicamente primaverili, ma anche quelli estivi prodotti da vari tipi di erba. Insomma, la guardia deve essere alta tutto l’anno, proprio alla luce del fatto che suddette allergie sono sempre più potenti.

Cosa fa allungare a dismisura la stagione delle allergie? Come detto a provocare il tutto è il tasso di anidride carbonica che risulta essere sempre più elevato, tanto da andare a rendere il polline sempre più spesso causa di violente reazioni allergiche. Chi soffre di allergia ha spesso dei disturbi riconoscibili e riconducibili proprio a suddetta patologia. Abbiamo, ad esempio, starnuti continui, irritazione di occhi e di gola, orticaria, occhi che bruciano e congestionati: i segni distintivi di un’allergia sono su per giù questi, anche se poi variano in base alla tipologia. 

Stando a quello che dicono degli studi molto recenti, quindi, il riscaldamento globale e l’aumento di CO2 nell’aria non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Il motivo è semplice: a causa del surriscaldamento della terra di sono allungate a dismisura le stagioni calde, che sono quelle a maggior rischio allergia. Entro il 2050 si stima che la produzione di pollini allergenici sarà raddoppiata ed è per questo che si devono prendere le dovute precauzioni. Cosa fare, quindi, in casi come questo? Come detto, le allergie stanno diventando sempre più difficili da debellare, perché sempre più forti e resistenti sono gli agenti patogeni che le provocano. Ecco, quindi, che è molto utile andare a richiedere un parere di specialisti del settore, in grado di dare i migliori consigli per quel che concerne questa problematica. Sul blog della Farmacista Maria Carrano di Salutarmente.it  si possono trovare diversi consigli di esperti del settore e una vasta sezione dedicata ai farmaci per curare l’allergia. In questo modo, quindi, sarà possibile cercare di curare le allergie, anche le più violente e tenaci, in maniera adeguata e con tutti gli strumenti migliori. Come sempre accade, infatti, gli esperti del settore riescono a dare un valido supporto in questa lotta che, per molti, rischia di diventare un vero e proprio calvario. I sintomi delle allergie, infatti, sono difficilmente tollerabili, specialmente quando si presentano, proprio come spesso accade negli ultimi anni, in maniera molto violenta e frequente. Starnuti, naso che cola, occhi gonfi, sono solo alcuni dei sintomi fastidiosi che una allergia porta con sé.

Naturalmente, alla base di tutto, si dovrebbe cercare di risolvere, per quanto possibile, il problema alla radice, cercando di andare a ridurre quelle che sono le emissioni di gas che vanno a peggiorare la situazione, già di per sé molto difficile, del riscaldamento globale del pianeta Terra. Ridurre al minimo possibile l’inquinamento, quindi, renderebbe anche più tollerabili e facilmente debellabili gli effetti dei vari tipi di pollini che, invece, diventano sempre più aggressivi e difficili da gestire.

Il nesso tra le cose è acclarato e, pertanto, è il momento di prendere dei provvedimenti in tal senso, anche alla luce di questa ulteriore notizia.

 
 

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