Tutto e il suo contrario

 
 

La maionese impazzita

Un commento, mettendo nel mazzo il tutto.

A livello nazionale il governo verdeoro ha finito di menare le chiappe, ballando una samba che più triste non poteva essere.

Sono volati insulti istituzionali, come se avessimo sopportato la compagna brutta, ma che ce la da’, solo finché sotto le coperte tutto funziona, poi un calcione nel sedere, quattro parolacce e via, verso la prossima magari rossa di capelli.

Che le cose non funzionassero era evidente, i freni allo sviluppo, eccetto che i nuovi ammortizzatori sociali del reddito di cittadinanza, erano costanti e certamente si sarebbero tramutati in una guerra fratricida.

Meglio aver staccato la spina, ed essere andati al vedo.

Solo che da vedere resta uno spettacolo grottesco in cui un arbitro (Il Presidente della Repubblica) deve certificare l’avvenuto accordo tra chi si odia di più e peggio di quelli di prima.

Gran parte dei sostenitori delle stelle cadenti, arrivata da sinistra, non si è più ritrovata nel piddismo renziano e ha abbracciato il “fanculismo” grillino. Peccato, però, che la classe dirigente dei pentastars se ne guardi bene dal riconoscere questo passaggio, e non comprenda che rimettere insieme un consenso tra ex amanti, sia un suicidio.

Alcuni diranno meglio così, almeno si auto sopprimeranno.

Nel mazzo troviamo anche l’ex sindaco di Verona che cerca, sgomitando, di ritornare in superficie e raccogliere il consenso che accampa avere. All’orizzonte, tramontate le politiche che sembrerebbero risorgere, ha le regionali e poi le amministrative cittadine.

Quindi quale miglior sistema se non criticare chi lo ha messo fuori dalla Lega, giusto per avere qualche minuto di notorietà?

Lo segue a ruota l’ex presidente di AGSM che non perde giorno per mettere in circolo il rinnovato look con commenti sull’operato dei suoi successori.

Sembra che la guerra di posizione abbia messo nella stessa trincea chi fino a un quarto d’ora fa si odiava, ma si sà… è la politica bellezza….

Il Piddismo di casa nostra si riscopre pollice verde e gira per la città a vedere quanti alberi ci siano, censendoli, e facendolo anche all’interno delle proprietà private. Peccato che i numeri siano taroccati. Girassero a ripulire i marciapiedi dalle erbacce, facendosene vanto, forse oltre a risolvere un problema di circolazione, si attiverebbero per qualcosa di utile, invece che riempire di CO2 l’aria con discorsi inutili.

Il silenzio è d’oro in certe stanze, e forse per le ferie, forse perché non si sa cosa dire, qualcuno ha ben pensato di restare sempre in silenzio.

L’unico interprete attivo è l’assessore Zavarise, che sembra essere ovunque, buon per lui che con la canicola ha fiato per correre, risolvere problemi e rispondere a critiche di “bassa lega”. In ogni caso ottimo lavoro!

Le partite cittadine sono ancora tutte aperte.

Il Catullo non avrà lo sviluppo, benché i bandi del famigerato progetto Romeo siano stati pubblicati, non lo avrà perché non ci sono quattrini. Cassa Depositi e Prestiti non scuce nulla, SAVE non ne ha da investire qui, l’unico salvagente sarebbe una gara per rivoltare il tutto come un calzino e sviluppare i due aeroporti insieme…

Ora il sussulto è dei trentini che battono i pugni sul tavolo e pretendono un cambio di direzione, e magari anche di “direttore” della loro scatola di controllo (Aerogest).

Ne avete parlato spesso, ma vi hanno ascoltato assai poco…

Non tutto è perduto, a parte un po’ di spettatori e qualche paccata di turisti…

Vabbè!

Aspetteremo il ketchup in giallo….

Gerardo Grote

 
 

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